Avrò cura di te

Massimo Gramellini - Chiara Gamberale, Avrò cura di te, Edizione TEA, 2017, pp. 190, € 5,00. Prima Edizione Longanesi, 2014.



Gioconda detta Giò ha trentasei anni, un’anima inquieta e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. Una notte Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, e con il coraggio di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L’angelo non solo ha una fortissima personalità, ma ha un nome, Filèmone, e una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Grazie a Filèmone, Giò impara a silenziare la testa e gli impulsi, per ascoltare il cuore. Ne avrà davvero bisogno quando Filèmone la metterà alla prova, in un finale sorprendente che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.  





La cosa più bella da dire e da sentirsi dire tra persone che si vogliono bene è "Avrò cura di te" perché vuol dire che ci si occuperà dell'altra persona, in tutto e per tutto, per farla stare bene.
Molte volte, magari, avremmo bisogno di sentircelo dire, ma non arriva e, forse, non lo sentiremo mai pronunciare.
Nel libro, scritto a quattro mani da Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, è l'angelo custode Filemone a prendersi cura di Giò, una giovane donna che sembra aver perso la fiducia negli altri e anche in se stessa.

Sono la voce degli dei che gli umani hanno smesso di ascoltare.

La custodirà nel suo percorso di "rinascita", dandole consigli, indicandole la strada da percorrere e anche sgridandola, spingendola così ad aprire gli occhi, a non commiserarsi e soprattutto a ritrovare la fiducia nell'amore.

Amarsi è l'opera d'arte di due architetti dilettanti di nome Io che, sbagliando e correggendosi a vicenda, imparano a realizzare un progetto che prima non esisteva.
Noi.

Ma tutto deve essere fatto con i giusti tempi, senza fretta. Bisogna sentirsi pronti senza, però, pensare di avere a disposizione tutto il tempo del mondo.

Prenditi tutto il tempo, ma non lasciare che il tempo si prenda tutto.

Spesso ci crogioliamo nei nostri pensieri, nel nostro egoismo, non rendendoci conto di quanto possa essere importante il momento che stiamo vivendo.
Prendersi cura di qualcuno non arricchisce solo l'altra persona, ma anche e soprattutto noi stessi rendendoci felici se l'altra persona è felice.
Tutti dovremmo imparare a prenderci cura di chi vogliamo bene, anche solo dicendo un "TI AMO" o un "TI VOGLIO BENE" in più, per non rischiare di pentircene quando ormai sarà troppo tardi per farlo.




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