Eloisa Donadelli, Agostino Pizzoccheri e la biomagia, Il Ciliegio, 2018, pp. 144, € 12,00.
Il racconto in forma di diario della separazione dei due
genitori vista con gli occhi di un bambino: Agostino Pizzoccheri ha nove anni e
d'estate lascia la città assieme al fratellino per trasferirsi in un paesino di
montagna. Li ospita la nonna, che è una strega da generazioni e vive insieme
alla sua gallina Ida. Quando torna a casa scopre che il padre se n'è andato,
lasciando una sedia vuota accanto al tavolo della cucina. Il bimbo decide
allora di riempire quel posto vuoto tramite la magia appresa durante la
vacanza: improvvisamente attorno al tavolo cominceranno a sedersi personaggi
che ruotano intorno al suo piccolo mondo, un mondo a basso impatto sociale (la
nonna, Luigino, la maestra Merlo, la signora Perfettini, il produttore di
formaggi Bio…) che consola e aiuta a non sentirsi soli.
Io nel buio della pattumiera ci butterei solo le cose che rovinano la vita.
I momenti belli, invece, li lancerei in aria come stelle filanti, e i sogni ancora più in alto, che se qualche astronauta li trova me li avvera.
L'importante è avere dei sogni e sapere che prima o poi si realizzeranno. Anche se i nostri sogni non corrispondono a quelli delle mamme e delle maestre.
Agostino racconta un momento difficile e complicato per ogni famiglia, quello di una separazione, ma lo fa a modo suo, come lo farebbe qualsiasi bambino della sua età. E come ogni bambino vorrebbe che quella sedia vuota attorno al tavolo ritorni a essere di nuovo occupata. In parte il suo sogno si avvera quando la nonna va a vivere con loro e man mano che varie persone si alterneranno nella sua casa e che contribuiranno a farlo sentire meno solo.
Un libro per i più giovani ma anche per gli adulti che troppo spesso si dimenticano di essere stati bambini.
Io mi chiedo quali altri modi di vivere ci siano se non liberi...come le nuvole.
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