La casa degli specchi

Cristina Caboni, La casa degli specchi, Garzanti, 2019, pp. 256, €18,60.


La grande villa di Positano è l’unico posto che Milena riesca a chiamare casa. È cresciuta lì, insieme al nonno Michele, e ne conosce ogni angolo, a partire dal maestoso ingresso rivestito da dodici specchi con cornici d’argento intarsiate. Specchi che sembrano capaci di mettere a nudo la sua anima. Milena li ha sfiorati mille volte alla ricerca di risposte, ma un giorno trova qualcosa di inaspettato: un gancio che apre il passaggio a una stanza segreta. All’interno le pareti sono tappezzate di locandine di vecchi film. Quando Milena legge il nome di una delle interpreti non riesce a crederci. È un nome proibito in quella casa. È il nome di sua nonna che, tanti anni prima, è fuggita in America senza lasciare traccia. Frugando tra le sue carte, Milena scopre cose che non avrebbe mai immaginato. Che era un’attrice nella Roma della dolce vita. Che ha lottato per farsi strada in un mondo affascinante, ma dominato dagli uomini. Che i loro sogni sono molto simili. Anche lei vuole calcare le scene, ma ha paura di mettersi in gioco. Fino a quando non si imbatte in alcuni indizi che suggeriscono qualcosa di misterioso e non può fare a meno di chiedersi perché nessuno le abbia mai parlato di sua nonna. C’è solo una persona che può darle spiegazioni, ma Michele è restio ad affrontare l’argomento. Milena è convinta che gli specchi luccicanti che decorano l’atrio della villa abbiano assistito a eventi terribili, che nella storia della sua famiglia ci sia un segreto che nessuno vuole riportare a galla, mentre per lei è vitale far emergere la verità per capire a fondo il presente. Anche se a volte è meglio che ciò che è stato sepolto dal passare degli anni resti tale.

Cristina Caboni è la narratrice più amata dai lettori italiani. I suoi libri ricostruiscono mondi affascinanti, sempre diversi. In questo nuovo romanzo la magia di Positano incontra l’eco inesauribile dell’epoca d’oro del cinema italiano. Ed è lì che una giovane protagonista deve trovare il proprio posto nel mondo.




Era come essere introdotti in uno strano percorso che le mostrava chi fosse in sfumature diverse, e qualche volta le restituiva un'immagine distorta, discordie, qualcosa che la lasciava senza parole, che la spingeva a interrogarsi, a comprendere cosa ci fosse in fondo alla sua anima che solo lo specchio riusciva a rivelare.


Cristina Caboni non delude mai, la sua capacità di trascinare dentro le sue storie, facendoci vivere insieme ai protagonisti è veramente qualcosa di stupefacente. 

Questa volta ci porta nei magnifici paesaggi della costiera amalfitana, a Positano, riuscendo persino a farci quasi sentire quel profumo, unico e inimitabile, creato dall'incontro tra i limoni e il mare.

In questa storia ci troviamo, insieme a Milena, a fare un viaggio tra passato e presente, alla ricerca di qualcosa di sconosciuto ma di così vicino e presente che non si può ignorare. In questa ricerca, Milena dovrà affrontare non poche difficoltà, ma la sua determinazione e il grande affetto per il nonno la aiuteranno a non demordere e a insistere fino in fondo per la ricerca della verità.


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