L'arte di sbagliare alla grande

Enrico Galiano, L'arte di sbagliare alla grande, Garzanti, 2020, pp. 160, 15,00.


«È molto più importante insegnare a rialzarsi che a non cadere mai; insegnare a essere veri invece che perfetti.»

 

Qualcuno ha detto che nella nostra vita non commettiamo tanti errori ma sempre lo stesso, ripetuto infinite volte. Perché i nostri sbagli raccontano di noi molto più di quanto non crediamo: della nostra storia, di come eravamo, di cosa siamo diventati. Eppure, soprattutto quando si è ragazzi – a scuola, in casa, persino con gli amici – sbagliare è diventato un tabù. Enrico Galiano, con sincerità e coraggio, ha deciso per la prima volta di sfatare il mito della perfezione e svelare tutti i suoi errori e le scelte azzardate. Da quelli apparentemente più piccoli, come quando ha buttato via l’occasione di uscire con la ragazza dei suoi sogni, a quelli più terribili, come quella notte in cui per poco non è stato arrestato; i brutti voti presi, quelli dati, gli sbagli perdonabili e imperdonabili, e come tutto questo l’abbia reso l’uomo che è oggi. Perché non c’è dubbio: sbagliare può causare ferite che impiegano anni a rimarginarsi e può lasciare segni indelebili nella nostra anima. Ma è necessario per capire chi siamo, per vivere una vita piena, per trovare davvero la nostra strada. Enrico Galiano è uno dei professori più letti e amati d’Italia. Con la sua straordinaria sensibilità, e grazie a una presenza online di enorme successo, è in grado di dare voce ai sogni e alle aspettative degli adolescenti di oggi come nessun altro. E con questo nuovo libro offre sia ai ragazzi sia a tutti coloro – genitori, educatori, insegnanti – che hanno a cuore il loro futuro la rinnovata consapevolezza che ogni errore altro non è che una tappa di quell’avventurosa e appassionante ricerca di sé stessi che è la vita. Ricordandoci che, se si vuole davvero crescere, allora occorre soprattutto imparare a sbagliare.




Io chi sono?

Enrico Galiano chiede a ognuno di noi di porsi questa domanda, perché solo riuscendo a capire chi siamo riusciamo a dare una direzione alla nostra vita. E allora anche io me lo sono chiesta: io chi sono? Questa è la risposta che mi sono data. 

Io sono tutte le parole che non riesco a dire, tutte le emozioni che non riesco a esprimere, tutte le storie che vorrei raccontare ma che, mi convinco, non sono capace di trasmettere agli altri. 


Se solo ci credessimo per cinque minuti in più, rischieremmo di scrivere qualcosa che nessun altro sarebbe in grado di scrivere. 


Ho sempre pensato che le parole fossero il mio mondo. Le ho cercate, inseguite e, a volte, anche nascoste, perché, come ci ricorda anche Enrico Galiano nel suo L'arte di sbagliare alla grande, le parole possono ferire, possono fare male, molto male, sia quelle che pronunciamo noi ma anche quelle che ci vengono rivolte e che, anche se non vorremmo o se non ce ne rendiamo conto, ci portiamo dentro come macigni pronti a rotolarci addosso. Poi ho smesso di cercare le mie parole, ho smesso di inseguirle, soprattutto ho smesso di raccontare le mie storie. Ho fatto anche io l'errore di mollare, di pensare che non fosse una cosa adatta a me, che forse non ero così capace come avevo sempre creduto. Però ci sono cose che non possiamo decidere noi con la nostra ostinazione. Così, a un certo punto, è come se fossero state le parole a cercare me: io avevo bisogno di loro per raccontare il mondo tumultuoso che avevo dentro e loro avevano bisogno di me per uscire dal tumulto, per trovare una loro via di sfogo. E così abbiamo provato a rifare pace, anche se non è sempre facile, anche se spesso raccontare delle emozioni può far male. 

Il libro di Enrico Galiano ci fa riflettere e, soprattutto, ci ricorda che nessuno è immune dagli errori, anzi, a volte, è necessario sbagliare per trovare la strada giusta da seguire. Certo non è sempre facile riuscire a farcela. Non è semplice rialzarsi quando qualcuno ti butta giù dicendoti che non sei capace, che i tuoi sogni rimarranno tali per sempre, soprattutto se ti viene detto quando sei un adolescente o un ventenne, quando non hai ancora quella ossatura morale che ti permette di credere in te stesso indipendentemente dagli altri.

Questo libro vuole essere una sorta di "manuale di sopravvivenza" per giovani ragazzi in cui, per una volta, non ci viene detto che non possiamo sbagliare, ma che dobbiamo farlo anche in grande per capire davvero chi siamo e che direzione vogliamo dare alla nostra vita. 

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