Il racconto perfetto

Elisabet Benavent, Il racconto perfetto, Salani, 2023, pp. 612.


Madrid, un giorno d’estate come tanti. Un giorno indimenticabile per Margot che, vestito da sposa incollato addosso e Nike ai piedi, presa dall'ansia è appena fuggita da una vita perfetta. Da una casa perfetta, ma accogliente quanto la vetrina di un negozio d’arredamento. Da un lavoro perfetto nell'azienda di famiglia, l’unico contemplato fin dalla sua nascita. Da una storia perfetta, quella con Filippo, il principe dei sogni.

Finché una sera conosce David, che fa tre lavori per arrivare a fine mese, dorme sul divano di un amico perché Idoia lo ha lasciato e di perfetto non ha nulla. Ma in quel ragazzo Margot riconosce i suoi stessi occhi tristi. E se inizialmente a legarli è un rapporto di amicizia e sostegno tra anime ferite, un viaggio in Grecia, una connessione inaspettata e il sentimento puro che unisce due persone con niente in comune li costringeranno presto a ricredersi…


Un romanzo fresco e maturo al tempo stesso, che riflette con ironia e umorismo sulle imposizioni sociali, sul meccanismo di condizionamento del gruppo e sull'importanza di dar voce alle proprie esigenze, mentre esplora il significato del successo nella vita. Un successo che – Margot lo sa bene – non sempre è sinonimo di felicità.

Il romanzo femminile internazionale ha trovato una nuova autrice di riferimento.


Si può essere felici pur essendo perfettamente imperfetti o imperfettamente perfetti.

Cresciamo cercando di raggiungere la perfezione a tutti i costi: nell'aspetto fisico, nella vita sociale, nello studio, nel lavoro, nell'amore e cercando di soddisfare le aspettative che le persone che ci stanno attorno hanno su di noi. Ma cos'è veramente la perfezione? Cos'è veramente perfetto? Ciò che gli altri pensano (e ci fanno pensare) che lo sia o ciò che noi sentiamo che sia perfetto per noi?

Margot vive una vita perfetta, almeno per come può apparire a chi le sta attorno e a chi pensa che quel tipo di vita rappresenti la perfezione. Ma non tutto ciò che può apparire perfetto ci rende veramente felice. Margot non lo sa, ma sa di non sentirsi bene nella vita che vive. Così si ritrova a scappare dal suo matrimonio, un matrimonio perfetto, organizzato nei minimi dettagli, ma che la opprime, l'idea di dover affrontare tutto la soffoca. 

Decide così di prendersi un momento di pausa da tutto e da tutti per ricercare sé stessa e il vero senso della sua vita. E chissà se durante il viaggio insieme a David (totalmente diverso da lei e lontano dal suo modo di vivere) riuscirà a trovare le risposte che cerca e soprattutto sé stessa.


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