Le vite nascoste dei colori

Laura Imai Messina, Le vite nascoste dei colori, Einaudi, 2021, pp. 328, €18,50.


 


Nero mezzanotte con una punta di luna, indaco che sa di mirtillo, giallo della pesca matura un attimo prima che si stacchi dal ramo: Mio sa cogliere e nominare tutti i colori del mondo. Ha appreso l’arte dei dettagli invisibili guardando danzare ago e filo sui kimono da sposa, e ora i colori sono il suo alfabeto, la sua bacchetta magica, il suo sguardo segreto. Aoi, invece, accompagna le persone nel giorno piú buio: lui prepara chi se ne va e, allo stesso modo, anche chi resta. Conosce i gesti e i silenzi della cura. All’inizio sembra l’amore perfetto, l’incanto di chi scopre una lingua comune per guardare al di là delle cose. Ma il loro incontro non è avvenuto per caso.

Non sempre nascere con un dono è un vantaggio, di certo è una responsabilità. Mio è una giovane donna dallo sguardo speciale: i suoi occhi sono capaci di cogliere ogni minima sfumatura e dare un nome a tutte le tonalità, soprattutto quelle invisibili. Nell’atelier dove la sua famiglia cuce e ricama kimono nuziali con gesti preziosi tramandati da generazioni, ha imparato fin da piccola la potenza dei dettagli, scoprendo in segreto le vite nascoste dei colori. Ma a custodire un segreto, in questa storia, non è la sola. Aoi possiede la sensibilità rara di capire a prima vista chi ha di fronte: la sua agenzia organizza cerimonie funebri, e lui – allo stesso modo di un mago – sa sempre come accompagnare i vivi e i morti nel giorno piú buio. Quando i loro destini s’incrociano in una mattina qualsiasi, Mio e Aoi si specchiano l’una nell’altro come due colori complementari. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che il loro incontro non è stato casuale: ancora non lo sanno, ma le loro esistenze stanno per entrare in collisione. Laura Imai Messina sa raccontare il potere magico delle cose di tutti i giorni, fa scintillare le coincidenze, anima le storie come in una danza da cui si sprigiona, semplicemente, il prodigio dello stare al mondo. E il Giappone, luogo di tutte le contraddizioni, è l’alambicco ideale di questo incantesimo. Cosí per le strade di Tōkyō, città da sempre scagliata verso il futuro, si celebrano ogni giorno le antiche pratiche di una cultura millenaria, i rituali dei matrimoni e dei funerali, le cerimonie del passaggio. Le vite nascoste dei colori – una fiaba metropolitana capace di ammaliare il lettore – ci fa conoscere la forza dell’amore tra due figure indimenticabili e opposte. Due personaggi unici, legati a doppio filo da un nodo di meraviglia che aspetta soltanto di manifestarsi.



Laura Imai Messina ci fa immergere di nuovo nella vita, nella cultura, nelle tradizioni giapponesi. Ogni suo libro è un viaggio all'interno di quel fantastico, fantasioso e straordinario che è il Giappone e lo fa sempre con estrema delicatezza. 

Le vite nascoste dei colori sembra quasi una favola moderna il cui filo conduttore sono i colori: i colori che possono unire, avvicinare le persone ma anche allontanarle, creare quasi una barriera. 

Mio è nata con un dono straordinario, un dono che le permette, in un certo senso, di leggere l'anima di ogni colore che vede, perché per lei ogni oggetto non è semplicemente giallo, rosso o verde, lei per descrivere ogni colore ha un suo preciso linguaggio. Per Mio anche le persone hanno un colore che le contraddistingue e le caratterizza: ne assegna uno a ogni persona che incontra, tranne che ad Aoi.

Il loro sembra un incontro casuale, che lascia in entrambi un segno particolare. Presto sapranno di avere molte più cose in comune di quelle che immaginano. Rischieranno di dividerli ma loro, invece, sapranno renderle la loro parte più forte e potente.


Della stessa autrice:

- Quel che affidiamo al vento

- L'isola dei battiti del cuore

- Goro Goro




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