13 DICEMBRE

 



Nell'inquietudine del compagno, egli intuì un sentimento che gli era ignoto: non la paura del pericolo, del dolore, della morte, della perdita, ma la paura di sperare, di amare, di essere sé, di vivere in pace. L'intimo persuasione di non meritarselo, così radicata da trasformarsi in destino. La consapevolezza di avercelo scritto sul palmo, tra le linee della vita e dell'amore, come uno sbrego. Aldo scoprì quel pomeriggio cosa significa essere esposti, come una prigione possa diventare casa, il confino un riparo. E quanto spaventosa e piena di mostri fosse la libertà degli arrusi.

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