Paradiso - Canto I
Paradiso - Canto I
Proemio della Cantica. Dante e Beatrice ascendono al
Paradiso. Dubbi di Dante e spiegazione di Beatrice circa l'ordine
dell'Universo.
È mezzogiorno di mercoledì 13 aprile (o 30 marzo) del 1300.
Il Canto si apre con il Proemio alla III Cantica, di ben 36 versi , il triplo rispetto a quello del Purgatorio e quadruplo di quello dell'Inferno: questa differenza si spiega con la grande importanza della materia di cui si andrà a parlare. Dante, trovandosi a dover descrivere la grandezza e la bellezza del regno di Dio, sente di dover invocare l'assistenza di Apollo oltre che delle Muse, chiedendo di aiutarlo nell'ardua impresa.
Dopo la complessa descrizione astronomica per indicare la stagione primaverile e l'ora del mezzogiorno, Dante vede Beatrice fissare il sole e imita il suo gesto. I due hanno iniziato a salire verso la sfera del fuoco che divide il mondo terreno dal Cielo della Luna, anche se Dante non se n'è ancora reso conto e ha notato solo l'aumento straordinario della luce: il poeta si sente trasumanar, diventare qualcosa di più che un essere umano. Per descrivere questa sensazione Dante ricorre a Ovidio citando la metamorfosi di Glauco che si trasformò in creatura acquatica gettandosi in mare e abbandonando la Terra.
L'aumento progressivo della luce e il dolce suono con cui ruotano le sfere celesti accendono in Dante il desiderio di capirne la ragione e Beatrice gli spiega che stanno salendo verso il Cielo e Dante, dubbioso, si chiede come sia possibile per lui, dotato di un corpo in carne e ossa, salire contro la legge di gravità.
Il dubbio verrà sciolto da Beatrice nell’ultima parte del Canto con una spiegazione abbastanza complessa.
Beatrice sarà colei che guiderà Dante durante il suo viaggio nel Paradiso, fornendogli spiegazioni, spesso molto complesse, su quanto sta vedendo.
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