Il Dio dei nostri padri

Aldo Cazzullo, Il Dio dei nostri padri, HarperCollins, 2024, pp. 256.



I nostri padri erano convinti di vivere sotto l’occhio di Dio: la sua esistenza era certa come quella del sole che sorge e tramonta. Oggi abbiamo smesso di crederci, o anche solo di pensarci. E la Bibbia nessuno la legge più. Invece la Bibbia è un libro meraviglioso. Che si può leggere anche come un grande romanzo. L’autobiografia di Dio.

Aldo Cazzullo fa con la Bibbia quel che aveva fatto con Dante: ci racconta la storia, in modo chiaro e comprensibile a tutti, con continui riferimenti all’attualità, alla nostra vita, passando attraverso le vicende storiche e i capolavori dell’arte.

La creazione, Adamo ed Eva, la cacciata dall’Eden, Caino e Abele, Noè e il diluvio. La storia di Giacobbe che lottò con Dio e di Giuseppe che svelò i sogni del faraone. Mosè, le piaghe d’Egitto, il passaggio del Mar Rosso, i dieci comandamenti. E poi la conquista della terra promessa, da Giosuè che espugna Gerico a Davide che taglia la testa di Golia, da Sansone, l’eroe fortissimo ma tradito dal suo amore, a Salomone che innalza il tempio. Cazzullo rievoca storie dal fascino millenario. E racconta le grandi donne della Bibbia, Giuditta che taglia la testa al condottiero nemico a Ester che salva il popolo dallo sterminio; l’angelo che salva Tobia e il diavolo che tormenta Giobbe; l’amore del cantico dei cantici e la disillusione dell’Ecclesiaste (“tutto è vanità”). Sino alla grande speranza della resurrezione, e di un salvatore che viene a riscattare l’umanità: per i cristiani, Gesù.

Dopo averci raccontato la storia millenaria dell’impero romano e aver mostrato come sia ancora viva nei nostri giorni, Cazzullo invita il lettore in un entusiasmante viaggio nella Bibbia, mostrandoci che è il più grande romanzo mai scritto. Il Dio dei nostri padri è un libro appassionante e illuminante, che ci conduce alle radici della nostra cultura e delle nostre famiglie.

 


Aldo Cazzullo ci guida in un viaggio dentro la Bibbia soffermandosi su alcuni passaggi (noti e meno noti) facendoci capire quanto, ancora oggi, la Bibbia parli a noi e sia incredibilmente attuale.

La Bibbia rimane il libro alla base delle grandi religioni monoteiste: l’Ebraismo con l’Antico Testamento, il Cristianesimo con il Nuovo Testamento e l’Islamismo per cui è un riferimento di base, ma è anche un grande libro, il più letto al mondo, con una scrittura che non ha nulla da invidiare ai grandi romanzi della letteratura.

Aldo Cazzullo ci dimostra come la Bibbia non abbia a che fare solo con la religione, con chi è credente, ma faccia parte della nostra vita, della nostra quotidianità.

Molte espressioni che noi usiamo ogni giorno nel nostro parlato sono espressioni della Bibbia entrate a far parte del linguaggio comune.

 

[…] espressioni come l’anno sabbatico, il giubileo, il capro espiatorio: tutto nasce dalle disposizioni che Mosè ricevette da Dio sul Sinai e nel deserto.

 

E non solo, molte altre espressioni, modi di dire, episodi sono entrati proverbialmente nei nostri discorsi: si pensi all’espressione “avere la pazienza di Giobbe”, o diverse altre che troviamo sui giornali o nelle canzoni. Ci riflettevo proprio durante l’ultimo Festival di Sanremo ascoltando, in particolare, la canzone di Brunori Sas che a un certo punto dice “conosco il sogno del faraone/ le vacche grasse e le vacche magre” e credo che ognuno di noi ne capisca subito il significato.

Perché, come Cazzullo ci fa notare, l’interpretazione dei sogni che trova la sua massima espressione nel Novecento con Freud, era già presente nella Bibbia.

Credo che il messaggio che Aldo Cazzullo ci ha voluto trasmettere è che la Bibbia è il libro dei libri, che parla di noi e a noi, che può aiutarci a capire il mondo di oggi guardando al mondo di ieri. Ci invita a leggere la Bibbia senza pregiudizi e preconcetti, come se leggessimo qualsiasi altro libro perché da questa lettura potremmo trarre solo degli insegnamenti.



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