Non ti innamorare degli amanti

Anna Dalton, Non ti innamorare degli amanti, Bompiani, 2025, pp. 275, €17,10.



“Quando si soffre non c’è tempo per stupirsi, per riflettere. Quando si soffre si soffre e basta.” E nulla sembra poterci salvare, nemmeno i libri: lo sa bene Eva Marsili, che sta lavorando a una nuova traduzione del Conte di Montecristo ma è continuamente distratta dalla sua fame d’amore, che la porta a cercare ciò che desidera nelle persone sbagliate. Quando si soffre si avrebbe bisogno di qualcuno che guidi, ascolti, protegga... Forse è per questo che quando lo incontra, una sera d’estate, nel parco di Villa Sciarra, Eva non ha dubbi: è un Angelo, ed è lì per lei. A differenza di tutti gli altri non vuole nulla se non ascoltarla, appassionarsi alla sua vita, esortarla a cercare, a volere di più. Le dà solo un consiglio, che suona come un ordine: non ti innamorare degli amanti. E lei, ovviamente, non sa rispettarlo... Perché Eva è una donna coraggiosa, disposta a percorrere le tappe del cammino che dall’inferno della dipendenza e della gelosia ci riporta alla cura di noi stessi. È un cammino difficile, ma l’Angelo ancora una volta le dà un consiglio prezioso: leggere poesia. “La poesia non giudica e concede spazio a tutti. La poesia si può comprenderla solo dopo che le cose si sono rotte. Prima no. Prima scivola. Ci vogliono le crepe per farla entrare.” In queste pagine Anna Dalton gioca con le parole e con gli archetipi, scrive un apologo lieve e affilato sul desiderio, sull’amore, sui nostri corpi dei quali non possiamo fare a meno e sulle nostre anime che nonostante tutto anelano a qualcosa di più grande. E mette in scena un Angelo che ha i tratti faustiani di un Lucifero innamorato, capace di salvare dalle onde del disamore la giovane donna che incontra perché “ci sono delle cose che un Angelo fa e che non sapevi si potessero fare. Le fa al tuo corpo ma anche alla tua anima e scopri che, forse, sono la stessa cosa.”

 

 

 

È uscito il 19 marzo il nuovo libro di Anna Dalton, che avevamo imparato a conoscere e ad apprezzare con la trilogia de L’apprendista geniale.

Non ti innamorare degli amanti è un libro diverso rispetto ai precedenti, sia per l’argomento che per la scrittura.

L’argomento trattato è tremendamente attuale e vicino a tutti noi al punto che la lettura diventa, in alcuni momenti, un pugno allo stomaco talmente forte da togliere il fiato. La scrittura di Anna Dalton è invece più matura, forse più ricercata, diversa rispetto a i precedenti romani, molto probabilmente più personale.

La sensazione che ho avuto è stata quella di star leggendo quasi un diario. È come se Eva Marsili, la protagonista, raccontasse in un diario, destinato a noi lettori, la sua vita, i suoi problemi, le sue sensazioni e paure, ma anche la sua voglia di cambiamento e soprattutto quella voglia di rialzarsi e di riprendere in mano la sua vita.

 

Un cambiamento che […] era accaduto lentamente. Perché io ero lenta. Facevo piano. Accettavo le cose solo esplorandole un pochino per volta, soffermandomi sempre un po’ più del dovuto.

 

 

Questo non sarà per nulla facile. Soffrirà Eva, soffrirà molto, tenterà quasi di annullarsi e di annientarsi, ma riuscirà a capire che deve mettere sé stessa al centro di tutto, che lei viene prima di tutto il resto.

 

Non avevo ancora imparato che potevo esprimente opinioni molto diverse da quelle di chi mi stava vicino.

[…] non avevo mai sprecato tempo a chiedermi come stavo. Non è mai sprecato il tempo dedicato a te stessa.

 

 

Non sarà un percorso facile, sarà duro, difficile, doloroso, ma continuare a piangersi addosso non porta nessun vantaggio e nessun beneficio.

 

Non sei fatta della stessa sostanza dei martiri.

 

Questo libro porta con sé un messaggio fondamentale soprattutto per i tempi che stiamo vivendo: non bisogna aver paura di dire ciò che si pensa, non bisogna aver paura di ribellarsi alla violenza, di qualsiasi tipo essa sia, non dobbiamo mai permettere a nessuno di sminuirci perché tutti abbiamo il nostro valore.

 

Solo tu sei assoluta. Gli altri sono sempre relativi.

 

 

 


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