Lo straniero
Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault
uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle
inevitabili conseguenze del fatto - il processo e la condanna a morte - senza
cercare giustificazioni, difese o menzogne. Meursault è un eroe ''assurdo'', e
la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una
logica esasperata alla verità di essere e di sentire.
Un romanzo tradotto in quaranta lingue, da cui Luchino
Visconti ha tratto nel 1967 l'omonimo film con Marcello Mastroianni.
Titolo originale: ''L'Étranger'' (1942).
Il messaggio che emerge da questo libro è che in fondo ognuno di noi è un po' un estraneo nella propria vita. Il protagonista vive la sua vita quasi subendola, indifferente a tutto ciò che gli accade e quasi incapace di prendere qualsiasi tipo di decisione: è come se tutto gli scivolasse addosso senza toccarlo o intaccarlo minimamente: Meursault rappresenta un essere apatico, incapace quasi di vivere e di reagire a qualsiasi avvenimento, come uno spettatore passivo della propria esistenza.
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