È una bugia ma ti amo
Erika Favaro, È una bugia ma ti amo, Edizioni Piemme, 2016, pp. 288.
LA TRAMA. Wendy ha trent'anni, un lavoro che le piace moltissimo (a
parte il suo capo), una famiglia allargata e un po' scombinata che adora, un ex
fidanzato inutile da dimenticare e un piccolo problema con la realtà. Non è che
non veda ciò che ha davanti agli occhi, o che non abbia delle opinioni ben
precise sulle cose: è solo che trova tanto più facile dire una bugia, più o
meno innocente, soprattutto se serve a far sentire meglio chi le sta intorno.
Oppure a proteggere se stessa dalle verità troppo dolorose da affrontare.
Ma quando Wendy conosce Libero, l'affascinante proprietario del ristorante
sotto casa sua, tutto cambia. Perché lui non è come gli altri: si accorge
subito del modo in cui lei trasforma e "aggiusta" la realtà e ne
rimane profondamente deluso. Libero non cerca una donna che lo assecondi, che
finga, che rinunci a essere se stessa pur di accontentarlo. Cerca qualcuno di
autentico e sincero, da amare veramente. E così Wendy, per amore, inizia a
comportarsi in modo diverso, a mettersi in gioco, a esporsi, correndo il
rischio di dire la cosa sbagliata e di non piacere. O forse, per una volta, di
piacere davvero.
La storia di questo romanzo è molto lineare e scorrevole,
così come la scrittura, anche se penso si potevano sviluppare un po’ di più
alcuni punti della storia, magari approfondendo qualche aspetto delle varie
vicende. Tutto sommato è un romanzo che si legge piacevolmente, senza noia, ma,
anzi, con un bel pizzico di curiosità.
In fondo a chi non è mai capitato di comportarsi come la
protagonista? Quante volte abbiamo detto delle piccole bugie a fin di bene solo
per ferire una persona a noi vicina o semplicemente per assecondare un suo
desiderio in un determinato momento? Credo che per quanto ognuno di noi possa
professarsi onesto e sincero una piccola bugia quotidiana la diciamo tutti.
E poi
non è da sottovalutare l’aspetto romantico della storia: tutte noi vorremmo
trovare l’uomo della nostra vita sotto casa, aprendo il portone e trovandocelo
davanti e magari con tutte le buone qualità di Libero.
Quindi consiglio questo libro da portare sotto l’ombrellone
per fantasticare un po’ tra un bagno e l’altro.
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