Il tema del doppio

Il tema del doppio nella letteratura.





Gli ultimi libri che ho letto trattavano il tema del doppio che ha trovato posto in letteratura fin da tempi remoti e che poi, tra '800 e '900, ha avuto la sua massima espressione.

I romanzi di cui parlo sono Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson e Il ritratto di Dorian Grey di Oscar Wilde due romanzi di fine '800 che affrontano questo tema in modo chiaro analizzando la personalità umana e aprendo la strada a ciò che contraddistinguerà l'uomo del '900.


Stevenson scrive il suo Dr. Jekyll e Mr. Hyde nel 1886 quando nella società stavano avvenendo importanti cambiamenti: si andavano affermando le teorie evoluzionistiche di Darwin e si cominciava a sentir parlare di psicoanalisi, inconscio e inconsapevolezza della mente umana con Freud. Ciò che Stevenson descrive nella sua opera rappresenta anche una critica alla società vittoriana dell'epoca, intrisa di falso perbenismo, concentrata solo sulle apparenze e convenienze sociali. E, nonostante sia passato molto tempo, non sembra essere cambiato molto: viviamo in una società in cui sembra che l'unico obiettivo sia fare sfoggio dei propri possedimenti e di un'apparenza sempre brillante.

Oscar Wilde, invece, fa un culto della bellezza, dimostrando, però che forse la vera bellezza non è quella esteriore, quella che si vede, ma quella che risiede dentro ognuno di noi e che, se siamo intrisi di cattiveria  e malvagità queste non potranno essere sopperite da nessun tipo di bellezza esteriore.

Per quanto riguarda la letteratura di casa nostra l'esempio più calzante del doppio è Il fu Mattia Pascal di Pirandello, dove il protagonista diventa un'altra persona, costruendosi una nuova vita anche se ben potrà dovrà rendersi conto che una vita fittizia non è possibile.


Nei prossimi giorni pubblicherò le recensioni ai due libri citati con ulteriori approfondimenti.


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