Una bellissima colpa - Rebecca Done


REBECCA DONE, Una bellissima colpa, Edizioni Piemme, 2016, pp. 432.


LA TRAMA. Jessica Hart non ha mai dimenticato Matthew Landley. Dopo tutto, è stato il suo primo amore, quando lei aveva appena quindici anni. Ma lui, trentenne bello e misterioso, aveva la colpa di essere anche il suo professore di matematica. E il loro amore era inesorabilmente finito in tragedia, con una condanna per lui e la macchia dello scandalo per lei.
Ora, molti anni dopo, Jessica si è costruita la sua vita e, a quanto pare, lo ha fatto anche Matthew. O almeno così sembra quando ritorna nel Norfolk, con una nuova identità, insieme a una moglie e una bambina che non sanno nulla del suo passato. E quando Jessica se lo ritrova sulla soglia di casa, l'intreccio di emozioni è schiacciante: sorpresa, senso di colpa, attrazione, paura. Cosa vuole da lei Matthew? Come può ancora volerla dopo tutto ciò che ha subito a causa sua? Ma è chiaro che il loro vecchio amore è ancora lì, ad attrarli irresistibilmente, anche se Jessica sa che dovrebbe solo star lontana da un uomo che ormai non conosce più. E che forse non ha mai conosciuto davvero. Perché, la notte che segnò la fine della loro storia, accadde dell'altro. Qualcosa che soltanto loro due possono sapere.


"Jess si schiarì la gola, si scostò i capelli dal volto e raddrizzò le spalle. Il reggiseno senza spalline le era scivolato da una parte. Lo sistemò e, in quell’istante, si sentì squallida come non mai.
Da che si conoscevano, non l’aveva mai fatta sentire così."


"La normalità è come sospesa quando nevica, giusto? L’ordinario diventa straordinario (e lo straordinario diventa ordinario, aggiungerei io!)."


"Lei alzò gli occhi su di me, sorrise: lo faceva spesso quando eravamo insieme ed era una componente non trascurabile del mio dilemma morale. In mia compagnia non dava mai l’impressione di sentirsi turbata, preoccupata, violata: appariva solo felice."



A tutti, prima o poi, nella vita, capita di imbattersi in un amore sbagliato. A volte si è consapevoli di ciò, ma questo non basta a distoglierci dal viverlo. Certo esistono anche amori più sbagliati di altri e di sicuro quello tra un insegnante e la sua allieva rientra tra questi secondo la morale comune. Ma solo perché bisogna rispettare dei codici etici o delle regole morali non scritte è giusto privarci di qualcosa che ci può far star bene? Che può farci essere felici? È quello che hanno fatto Matthew e Jessica: hanno provato a vivere il loro amore nonostante tutte le difficoltà che questo comportava. Eppure tutto sarebbe stato diverso se lei avesse avuto solo un anno in più: solo 12 mesi avrebbero fatto la differenza. Ma davvero si può spiegare tutto con questo tipo di razionalità? Si può essere davvero così tanto vittime della moralità e di un senso etico imposto?

Iniziando a leggere questo romanzo la storia può sembrare anche un po’ surreale per alcuni versi, o poco fedele a una situazione che potrebbe accadere davvero. Ma man mano che si prosegue nella lettura si capisce che di surreale c’è ben poco. Al di là di quello che può sembrare il classico cliché dell’insegnante e dell’allieva, credo che una storia del genere possa accadere davvero, anzi credo che ne accadano tutti i giorni, magari non tutte arrivano ad avere i risvolti drammatici del romanzo ma credo che siano più frequenti di quanto si possa immaginare.

Tornando alla storia del romanzo, è raccontata con il giusto mix di suspense e tensione, alternando la narrazione del presente con quella del passato per spiegare quanto era accaduto 17 anni prima. La scrittura è lineare e fluente, i personaggi abbastanza caratterizzati anche se su alcuni aspetti si poteva fare di più.

La storia di per sé sarebbe molto interessante e travolgente ma forse andava presentata in un modo un po’ diverso. Il fulcro centrale di tutto è quanto accaduto 17 anni prima tra Matthew e Jessica. Ciò viene snocciolato a piccole dosi lungo tutto il romanzo ma senza mai approfondire completamente quanto successo. Dal mio punto di vista una maggiore attenzione sui fatti passati avrebbe contribuito a creare maggior tensione e maggior interesse nel lettore (soprattutto se il libro viene indicato come thriller).

Il finale mi ha lasciata un po’ perplessa. Mi sarei aspettata qualcosa in più. Per come è stato sviluppato è come se lasciasse il campo aperto a un seguito …… sarà così? Perché se così fosse potrebbe avere maggior senso rispetto al fatto che il romanzo si ritenga compiuto in questo modo.


Concludendo, tutto sommato il mio giudizio è abbastanza positivo. Il libro ben si adatta a una lettura estiva che, quindi, non prevede una particolare attenzione o dedizione.



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