Carlos Del Amor, L'anno senza estate, Editrice Nord,
2016, pp. 288, €16,90.
«Quando entri nella vita degli altri, anche la tua cambia
per sempre…»
LA TRAMA. Secondo i meteorologi, l'estate sarà fredda e piovosa. E una
Madrid silenziosa e soprattutto fresca è ciò che serve a un giornalista per
concentrarsi sulla stesura del suo romanzo. Peccato, però, che i meteorologi si
siano sbagliati e ad agosto la città diventi un deserto d’asfalto infuocato. Il
giornalista è stremato dal caldo e completamente privo di idee. Ma tutto cambia
quando, per caso, trova il mazzo di chiavi della portinaia del suo condominio,
anche lei partita per le vacanze. La tentazione è troppo forte e il giornalista
lo usa per entrare negli appartamenti dei vicini. Comincia così uno strano
vagabondaggio alla scoperta dei mondi celati dietro le porte chiuse:
dall'attico spoglio dell'attore fallito, che mente alla famiglia dicendo di
essere diventato un divo, alla casa della signora Margarita, piena dei ricordi
che l'Alzheimer le ha portato via. Ma sono i segreti di Simón, l'inquilino del
quinto piano, ad attrarre maggiormente l'attenzione del giornalista. Perché da
trent'anni, ogni 20 settembre, Simón fa pubblicare sul giornale una lettera per
Ana, la moglie morta troppo presto… e non per cause naturali. Ana è caduta dal
balcone. È stato un incidente? O forse qualcuno l'ha spinta? Per il
giornalista, capire che cosa sia accaduto ad Ana diventa quasi una missione.
Come se ricostruire quella vecchia storia fosse l'unico modo per ritrovare
l'ispirazione perduta. Inizia così a riannodare i fili di quel matrimonio
celebrato nell'amore e minato dalla gelosia; di quella donna fragile e
misteriosa; di quell'uomo devoto fino all'ossessione. Per poi rendersi conto
che, spesso, la realtà è più sorprendente di un romanzo…
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