Premi Nobel a confronto




Ieri è stata sicuramente una giornata particolare e speciale per tutto il mondo della cultura: mentre un grande Premio Nobel, italiano, teatrante e controcorrente ci lasciava, un altro grande, americano, cantante e controcorrente vinceva il Premio Nobel per la Letteratura 2016.
Per entrambi, in occasioni e momenti diversi, ci sono stati applausi e polemiche: per Dario Fo (premio Nobel per la Letteratura nel 1997) tutta la sua vita è stata contrassegnata da polemiche, rifiuti, censure e nel giorno della sua morte, come spesso accade, invece erano tutti pronti a elogiarne le qualità e la grandezza delle sue opere e della sua attività; per Bob Dylan (premio Nobel per la Letteratura nel 2016) ci sono sempre stati grandi elogi per le sue canzoni e soprattutto per i testi di queste canzoni, ma ieri, nel giorno in cui tutto il mondo ne riconosceva le peculiarità, le polemiche non si sono fatte attendere.
È vero che il detto "Bene o male basta che se ne parli" è sempre valido, ma viene da chiedermi perché ci debba essere sempre la polemica a ogni costo, perché dobbiamo trovare qualcosa che non va in tutto ciò che succede. Se è stato assegnato il Nobel a Bob Dylan un motivo ci sarà, visto che da sempre tutti, dai critici ai giornalisti, lo hanno elogiato come un grande poeta del nostro tempo.
È letteratura solo quella racchiusa dentro le pagine di un libro? Allora bisognerebbe fare lo stesso discorso per il teatro, che ha sì un testo scritto ma la cui rappresentazione è orale e visiva. Il testo di una canzone è poesia e la canzone è una poesia a cui è stata aggiunta della musica: perché non dovrebbe essere considerata Letteratura?
Il premio è stato assegnato a Bob Dylan proprio per i suoi testi che rappresentano delle vere e proprie poesie, per «aver creato una nuova poetica espressiva».

Ricordo quando ho "conosciuto" Dario Fo. Frequentavo il liceo e la mia insegnante di Lettere, a cui devo dire grazie per avermi fatto conoscere grandi intellettuali e grandi opere e per avermi trasmesso l'amore e la passione per la scrittura e la lettura, iniziò a parlarci di questo "giullare" che aveva inventato un linguaggio nuovo, innovativo ma universale, senza confini. Mi affascinò l'attività di quest'uomo di arte che aveva saputo creare qualcosa di innovativo e mai visto prima, capace di raggiungere chiunque. Eppure per tanto, troppo tempo, dovette subire le vessazioni e, per molti versi, la censura per quello che diceva e pensava, per le sue posizioni, sempre molto decise e precise.











Di Bob Dylan ricordo quando a scuola, alle elementari o alle medie, ci fecero leggere il testo in italiano di "Blowing in the wind", ne restai affascinata, sentivo la potenza delle parole che attraverso una canzone potevano raggiungere un numero di persone elevatissimo. Forse chi oggi critica il Nobel a Bob Dylan dovrebbe rileggere qualche suo testo, qualche sua poesia prima di dire che quelle parole non sono letteratura.
Questa è la mia opinione, di sicuro non sono una voce autorevole, ma sono una persona che legge e ascolta e credo che molte volte questo valga più di titoli o autorevolezza.



















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