Vento del Sud


Elmar Grin, Vento del Sud, Marcos y Marcos, 2016, pp. 256, € 18,00.



Einari è un uomo buono. Ama la sua terra, il profumo dei boschi finlandesi che si scioglie nell’aria a primavera, quando soffia tiepido il vento del Sud.
Einari è un uomo paziente. Ha la forza del suo corpo contadino, la sua Elsa che fa di una cena a latte e patate una festa, due bambini che coltivano girasoli in un pugno di terra. Perché lamentarsi, quindi, se il padrone, dopo anni di lavoro durissimo, ti assegna una misera casetta su un lembo sassoso, all’ombra? Perché protestare quando scopri che ti rivendono come manodopera per molto più di quello che danno a te? Einari il suo mondo lo tiene tra le braccia.
Suo fratello Vilho no, lui è giovane, inesperto. La sua ribellione è assoluta. Vilho questi torti non li accetta, è pronto persino a rinunciare alla donna amata, solo perché è la figlia di quel padrone avido e prepotente. Vilho è un vulcano di giustizia, dice quello che pensa e fa quello che dice.

Einari invita Vilho alla prudenza, capisce le barzellette in ritardo, parla poco, ma non c’è mai nulla che gli sfugga. Mentre lavora il burro con le mani, mentre trasporta tronchi sulle piste gelate, pensieri ed emozioni mettono lentamente radice dentro di lui. Crescono robusti nelle lunghe notti di trincea, quando governi lontani lo strappano ai boschi, alla famiglia, per mandarlo a combattere una guerra non sua. Gli raddrizzano la schiena quando torna nella patria devastata, dove troppi hanno sofferto, mentre alcuni si arricchivano sfruttando la guerra. Esplodono infine, una notte di abbracci silenziosi e vino, in un urlo nel buio, in un canto, quasi in una danza.
E all’alba è un uomo libero, che non ha più paura di niente, l’Einari che offre la faccia al nuovo vento del Sud.

Vento del Sud ha il dono dei romanzi più belli di farti sentire il fuoco che arrossa la faccia rientrando a casa dal bosco; di riempirti di apprensione per la bella che soffre per colpe non sue. Di farti odiare l’ingiustizia e celebrare la forza incontenibile della libertà.
Un capolavoro da riscoprire.



"Saper pigliare in giro gli altri non significa ancora che il tuo cervello sia il migliore di tutti gli altri".


Nelle differenti stagioni dell'anno Dio adorna in modi diversi la nostra terra affinché noi possiamo sentirne sempre la bellezza e amarla. Ma noi non abbiamo neppure il tempo di guardarla come si deve. Ci distruggiamo tra noi o lavoriamo finché ci scricchiola la schiena. A che serve tutto questo?"


"La stupidità rimane stupidità anche quando un uomo vuol farla passare per intelligenza. Ma quando un'idea la esprimono molti uomini, allora cessa d'essere stupidità. Non si possono ingannare contemporaneamente molte teste sveglie".


"La guerra si rivelò più forte di tutti. Divorava gli uomini a mucchi e ne esigeva sempre di più; fosse maledetto chi l'aveva provocata".


"Adesso so come distruggere l'amicizia umana. Cessa di dare agli uomini da mangiare ed essi si guarderanno come lupi".

"L'uomo non può vivere senza speranza".


"Troppo povera era la mia vita, nascosta dalla roccia, al calore e alla luce, perché io potessi pensare a qualcos'altro che non fosse il mio colle sassoso".


Vento del Sud è un libro semplice nella sua complessità e complesso nella sua semplicità. Leggendolo si ha la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di poco costruito e pensato, quasi come se le parole fossero state buttate lì a caso. Ma solo continuando nella lettura, cercando di assaporare ogni parola e soprattutto nell'avvicinarsi a Einari si può capire quanto di ben articolato ci sia in una storia così semplice e quasi naturale, proprio perché le cose più semplici sono sempre le più difficili da fare e da capire.
Einari è un uomo semplice, un lavoratore, un uomo che sa gioire delle piccolezze, che è disposto a lavorare tutta la vita per ottenere una casa che non sarà mai veramente sua.
È un uomo da cui imparare ad apprezzare ciò che abbiamo e di cui non ci rendiamo conto. Ha una casa fatta di cartoni e serratura, eppure per lui rappresenta una reggia; ha un orto fatto di piccole aiuole dove non batte mai il sole, eppure per lui è come se avesse il più grande campo di tutta la Finlandia.
Sì, Vento del Sud è un libro complesso perché racconta la vita di un uomo semplice e, purtroppo, oggi non siamo più abituati alla purezza della semplicità.

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