1960. Il migliore anno della nostra vita



Alfio Caruso, 1960. Il migliore anno della nostra vita, Longanesi, 2016, pp. 354,  € 18.60.





Nell’immaginario collettivo gli anni Sessanta sono definiti «favolosi»: l’Italia, superato definitivamente il dopoguerra, si lanciava con gioia e ottimismo verso un futuro che appariva radioso. In questo avvincente racconto, Alfio Caruso ci fa rivivere in presa diretta l’anno speciale con cui inizia il decennio. E il 1960 vanta una crescita economica impressionante: il Pil tocca il record del +8%, oltre il 50% delle famiglie si avvia a possedere un frigorifero e un televisore (venduti al ritmo di 1500 al giorno) e spopolano le due utilitarie della Fiat, la 500 e la 600.
Il sentimento generale è ben rappresentato da
Domenica è sempre domenica, il motivetto che conclude Il Musichiere, la trasmissione televisiva di maggior successo. È anche l’anno delle Olimpiadi di Roma, quelle della corsa trionfale a piedi nudi di Abebe Bikila nella maratona e di Berruti nei 200 metri. Per il cinema italiano è un momento straordinario, in cui escono, tra gli altri: La dolce vita di Fellini, prima accolto da polemiche e poi acclamato a Cannes, Rocco e i suoi fratelli di Visconti e La ciociara di De Sica con l’oscar alla Loren. Ma non solo: è l’anno della trasmissione più importante della storia della Rai, Non è mai troppo tardi, condotta dal maestro Alberto Manzi, l’anno delle prime tribune elettorali, dell’elezione di Kennedy... E Il cielo in una stanza, portato al successo da Mina, è la perfetta colonna sonora di un anno caratterizzato da speranza, ottimismo e gioia di vivere. 1960. Il migliore anno della nostra vita è un racconto per chi c’era e per chi non c’era, un libro-nostalgia per conoscere o ricordare un’epoca straordinaria, fissata in molte istantanee che apparterranno per sempre alla nostra memoria.



- [...] il presidente della Bundesbank [...] afferma che il miracolo economico italiano è più grande di quello tedesco. Ma gli abitanti del Belpaese non hanno bisogno di questi riconoscimenti ufficiali per sapere che stanno vivendo un periodo d'oro. L'avvertono sulla pelle, lo sentono nei precordi.

- Domina la certezza di una progressione infinita, che il domani sarà più proficuo dell'oggi e il dopodomani addirittura strepitoso. [...] Non è tanto questione di soldi, bensì di positività, di ottimismo perfino ingenuo.

- Il 2 gennaio muore 1960 muore Fausto Coppi, il "Campionissimo" simbolo della rinascita e della ricostruzione. La sua relazione con la cosiddetta "dama bianca" spingono il Paese, forse troppo bigotto e arretrato a porsi delle domande su divorzio, figli naturali ed eredità.

- "Nel blu dipinto di blu", ancora oggi il più grande successo italiano nel mondo, nel 1960 veniva considerato vicino all'oblio.

- Il ritmo rock di Celentano non è ben visto dall'opinione pubblica che lo associa alle bande e alle violenze giovanili.

- Mina incarna quella libertà di scelta, quell'indipendenza di carattere agognate da moltissime coetanee.

- "La dolce vita" di Fellini rappresenta il cinema italiano più grande di ogni epoca, rimbombante nell'affresco che chiude un'era e la circonda di leggenda.

- In televisione ogni giorno della settimana ha il suo pezzo forte: lunedì film, martedì politica, mercoledì varietà, giovedì quiz, venerdì teatro, sabato show, domenica sceneggiato.
Il canone costa 12 mila lire (140 euro).
La televisione unisce un Paese diviso per usi, costumi, dialetti, per questo la Rai persegue un intento pedagogico indirizzato a contribuire al progresso del Paese.


Un racconto e un affresco di quel 1960 che ha rappresentato un anno di grandi cambiamenti per il nostro Paese.
Il ritmo del racconto è serrato, quasi incalzante, impegnato a descrivere ed elencare i grandi mutamenti dei primi anni '60: cambiamenti sociali, culturali, politici e strutturali (abitativamente e lavorativamente).
Ciò che accade in Italia si incrocia con quando accade nel resto del mondo, in particolare negli Stati Uniti dove sta per diventare presidente J. F. Kennedy.
Dell'Italia vengono raccontati eventi e aneddoti politici che ci aiutano a capire e a renderci conto che, in alcuni ambiti e in alcune situazioni, tutto rimane sempre uguale a se stesso.
Gli Italiani, invece, sembrano molto fiduciosi verso il futuro, complice, forse, anche il grande miglioramento degli stili di vita di questi anni.
Il libro si conclude con una serie di testimonianze di chi in quel 1960 c'era, ricordando qualcosa di particolare o significativo che ha vissuto.



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