Le due metà del mondo

Marta Morotti, Le due metà del mondo, Harper Collins, 2017, pp. 167, € 14,90.


Maria ha diciannove anni, vive a Torino e ha appena finito gli esami di maturità. Vorrebbe fare la psicologa ma è destinata invece, alla fine dell'estate, ad entrare in fabbrica, come suo padre. Maria si è costruita un mondo tutto suo, curato in ogni minimo particolare, un mondo che le garantisce un'apparente sicurezza, che di fatto non possiede. Una parte della sua vita è come chiusa in una scatola e ciò che le serve veramente è una chiave che le permetta di aprire quella scatola e di far uscire ciò che la sua mente e il suo cuore rifiutano di accettare. Arriva un momento infatti, in cui, costretta a lasciare l'ambiente protetto in cui è cresciuta, comincia a sentirsi attratta da un'esistenza fatta di cose normali, concrete, che le offre la possibilità di sciogliere le catene alle quali ormai è abituata da troppo tempo. Ma come lasciarsi andare a una nuova vita e smettere di combattere? L'ombra di un fratello ingombrante e di un padre assente continuano a trattenerla in una prigione in apparenza dorata, fino a quando, inaspettatamente Maria dovrà fare i conti con sentimenti nuovi che cambieranno la sua vita per sempre.





Il dolore e la sofferenza possono cambiarci profondamente anche fino a portarci a vivere in un mondo tutto nostro, quasi parallelo a quello reale. È ciò che succede a Maria, la protagonista di questo libro, che, nel tentativo di cancellare un dolore e un dispiacere immenso, arriva a rimuovere dalla sua mente l'evento tragico che le provoca una sofferenza profonda.
Solo grazie all'amore di una madre forte, tenace e combattiva e a un'amicizia forte Maria riuscirà a rientrare nel mondo reale, scacciando i suoi fantasmi e accettando il suo dolore.
Il dolore e la sofferenza fanno paura a tutti ma nessuno di noi può negarli o convincersi che non esistano: ognuno di noi è ciò che ha vissuto e se il nostro percorso è stato segnato dal dispiacere non possiamo cancellarlo ma, anzi, dovremmo imparare a trasformare ciò che pensiamo ci possa rendere deboli e vulnerabili nella nostra forza.


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