The Store

James Patterson, The Store, Longanesi, 2017, pp. 322, € 16,40.


Jacob e Megan Brandeis stanno per perdere tutto. A New York non sembra esserci più un posto per chi, come loro, vive della propria scrittura.
È un mondo che li respinge, costringendoli a una scelta difficile: lasciare ogni cosa e trasferirsi con la famiglia in un villaggio del Nebraska, per intraprendere un nuovo lavoro.
Ma non è un posto qualsiasi, né un lavoro qualsiasi.
Jacob e Megan diventano parte integrante dell’immenso organismo di The Store.
The Store non è solo «un» negozio on line. È «il» negozio on line, dominatore assoluto del mercato…
The Store ha tutto e può consegnare tutto, grazie all’utilizzo di droni. The Store riesce addirittura ad anticipare le esigenze dei consumatori. Li conosce bene, anzi troppo bene.
The Store è un forziere pieno di desiderabili oggetti, e di terribili segreti…
E per tenerli celati The Store è disposto a tutto.
James Patterson, l’autore contemporaneo di thriller più letto al mondo, ci rivela il lato oscuro dei tempi che stiamo vivendo. Con un romanzo travolgente e pieno di colpi di scena, disegna una società in cui la supremazia del marketing e i grandi monopoli tecnologici sono a un passo dall’avverare l’incubo del Grande Fratello. Una realtà sempre più inquietante, e sempre più vicina…



The Store. Il colosso delle vendite online stava assumendo un ruolo sempre più preponderante non solo nel mondo dell'editoria, ma in ogni altro settore del mondo dei consumi.
The Store vendeva qualsiasi cosa si potesse desiderare [...] e a un prezzo più conveniente rispetto ai negozi tradizionali.


Appena ho iniziato a leggere The Store mi è sembrato di rileggere 1984 di George Orwell e non nascondo che, in un primo momento, mi sono pure un po' irritata: mi sono detta "ma questo si rende conto che ha copiato un grande libro del '900?". Poi ho continuato a leggere e man mano che giravo le pagine ho capito, ho compreso il vero intento, ciò a cui l'autore puntava.

The Store è un revival di 1984 perché nessun libro che voglia trattare determinati argomenti può prescindere da esso.
1984 ha parlato di cose che non esistevano ma che sono accadute: è stato visionario nel predire una realtà che si è avverata.
The Store racconta una realtà attuale anche se un po' esasperata ma che, non è detto, non si possa realizzare nel giro di poco tempo.


Il centro cittadino era stato creato per consolare e allettare gli anziani, gente che non aveva la minima intenzione di fare shopping online. Si trattava di persone che avevano bisogno di toccare le arance, di annusare i fiori, di provare un paio di scarpe prima di comprarle. Così The Store aveva costruito una piccola città appositamente per loro. Sapeva che sarebbe stata temporanea, che di lì a poco quei vecchi sarebbero morti e il mondo sarebbe passato nelle mani di una nuova generazione in grado di usare contemporaneamente un iPad, un portatile e un cellulare.



In fin dei conti la nostra quotidianità è cambiata nel giro di poco tempo con la "rivoluzione digitale" degli ultimi anni.
The Store racconta proprio questo: come, in un certo senso, la digitalizzazione ci abbia fatto perdere il contatto con la realtà.
Per alcuni versi The Store potrebbe sembrare pura fantascienza ma, purtroppo, non lo è, perché anche delle situazioni che possono sembrare esasperate non sono molto lontane dalla realtà.
In fondo è vero che le nostre città sono piene di telecamere che scrutano e seguono i nostri spostamenti e le nostre azioni; la nostra navigazione sul web è monitorata per scoprire le nostre preferenze, i nostri gusti, le nostre abitudine per far comparire sullo schermo del nostro computer delle pubblicità ad hoc.

E anche il nostro modo di fare acquisti è cambiato grazie ai numerosi siti di vendita online e al venditore per eccellenza che è anche quello a cui The Store fa riferimento.
Ogni nostro acquisto online è monitorato, viene confrontato con gli acquisti di altri utenti per fornirci suggerimenti e influenzarci in modo da farci acquistare cose di cui non abbiamo una reale necessità.


The Store ha catturato le menti e i portafogli dell'America perché segue e registra tutto ciò che fanno gli americani. Sa quali sono le cose che la gente cerca e desidera. Sa e analizza tutto ciò che la gente da online, che si tratti di comportamenti rispettabili o deprecabili. Sa cosa mangiano gli americani e quando lo mangiano. Sa cosa guardano e quando lo guardano. Sa persino quando scopano e con chi scopano...


The Store è tutto questo, forse esasperato in alcuni punti, ma terribilmente reale.

"2020". L'espressione «destinato al successo» continuava a ronzarmi in testa. «Destinato al successo», come "1984". George Orwell immaginava che sarebbero trascorsi altri trentasei anni prima che l'incubo culturale da lui denunciato diventasse realtà.
"2020", invece, avrebbe raccontato la realtà presente.



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