Il giardino di Elizabeth

Elizabeth von Arnim, Il giardino di Elizabeth, Fazi Editore, 2017, pp. 180, € 16,50.




In fuga dall’opprimente vita di città, l’aristocratica Elizabeth si stabilisce nell’ex convento di proprietà del marito, un luogo isolato e carico di storia in Pomerania. A vivacizzare le giornate della signora ci sono le tre figlie – la bimba di aprile, la bimba di maggio e la bimba di giugno –, le amiche Irais e Minora, ospiti più o meno gradite con le quali intrattiene conversazioni brillanti e conflittuali, sempre in bilico fra solidarietà e rivalità femminile, e poi c’è lui, l’Uomo della collera, «colui che detiene il diritto di manifestarsi quando e come più gli piace». Ma soprattutto c’è il giardino, una vera e propria oasi di cui Elizabeth si innamora perdutamente. Estasiata dalla pace e dalla tranquillità del luogo, trascorre le ore da sola con un libro in mano, immersa nei colori, nei profumi e nei silenzi, cibandosi soltanto di insalata e tè consumati all’ombra dei lillà. Mentre le stagioni si susseguono, Elizabeth ritrova se stessa, i suoi spazi, i suoi ricordi e la sua libertà. Una storia che ha molto di autobiografico narrata da una donna più avanti del suo tempo: una donna di mondo coraggiosa e irriverente che parla a tutte le donne di oggi. Uscito per la prima volta nel 1898 in forma anonima, Il giardino di Elizabeth, primo romanzo di Elizabeth von Arnim, ebbe da subito un successo clamoroso. Presentato qui in una versione integrale fino a ora inedita in Italia, è un romanzo del passato che colpisce per la sua modernità.




Il giardino di Elizabeth viene ripubblicato da Fazi dopo la sua prima uscita nel 1898. È un romanzo scritto sotto forma di diario in cui Elizabeth, la protagonista, racconta la sua vita e la sua quotidianità nel suo giardino, dove si è "rifugiata", lontano dalla frenesia cittadina e da quello che lei definisce l'Uomo della Collera.
Elizabeth si è costruita il suo habitat ideale: ha creato dal nulla un giardino rigoglioso di fiori di cui va enormemente orgogliosa e che difende a spada tratta davanti a chiunque si azzardi a criticarlo.
Il giardino è una sua creatura, è qualcosa che lei ha creato dal nulla e per nessuna ragione lo lascerebbe morire. Il giardino rappresenta la sua determinazione come donna, la sua autonomia e la sua intraprendenza.

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