Il Maestro

Francesco Carofiglio, Il maestro, Piemme, 2017, pp. 156, € 16,50.




Corrado Lazzari è stato il più grande attore del Novecento.

Il volto della tragedia shakespeariana, l'interprete sofisticato e potente, acclamato dalle platee di tutto il mondo, è oggi un uomo solo.
La fama, il successo, gli amici, tutto perduto.
Le giornate si inseguono, uguali, in un appartamento di un palazzo abbandonato nel centro di Roma. Corrado riordina l'archivio di una vita intera, giornali, fotografie, copioni, mescolando la fragilità del presente ai ricordi del passato: gli anni all'Accademia di Arte Drammatica, le tournée in giro per il mondo e il grande amore perduto per Francesca. Sembra che tutto debba continuare così, identico a se stesso, fino alla fine.
Poi un giorno arriva lei, e tutto cambia. Alessandra è giovane, poco più di vent'anni, e studia lettere con indirizzo teatrale, così dice al Maestro presentandosi. Timida e impacciata, cerca di entrare nella vita di Lazzari. L'iniziale ritrosia dell'uomo viene spazzata via dall'ansia di sapere della giovinezza. E attraverso le parole del teatro, quelle che hanno riempito la sua essenza, Corrado forse scoprirà, insieme con quella ragazza, il modo di accettare la propria caduta e di rendersi immortale nello stesso, perfetto istante.
Francesco Carofiglio ancora una volta dischiude una realtà intima e universale, in cui l'esistenza assume un significato autentico solo nella condivisione dell'attimo, e nel legame con l'altro. Anche il più impensabile.



Il Maestro è una storia di solitudine e di come essa, molto spesso, ci porti a costruire un mondo immaginario all'interno del quale rimaniamo prigionieri.
Corrado è stato un grande attore di teatro, famoso e acclamato e quando si è ritirato dalle scene si è rinchiuso in una prigione costruita da lui stesso: non esce quasi più di casa, il contatto umano lo irrita e infastidisce e, per non arrendersi al tempo che passa e alla memoria che rischia di farsi sempre più labile, crea un archivio personale collegando ogni opera che interpretato a date, luoghi, persone.
Nega perfino l'evidenza Corrado. Se qualcuno gli telefona per chiedergli come sta cercando di estorcergli un appuntamento risponde che è occupato, che ha sempre molto da fare. Quando invece la verità è che le sue giornate si ripetono tutte uguali, interrotte solamente dalla ragazza che viene a portagli il pranzo. Sarà proprio questa giovane studentessa a scuoterlo, anche se per un ultimo breve periodo, dalla sua solitudine monotona.

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