La rilegatrice di storie perdute

Cristina Caboni, La rilegatrice di storie perdute, Garzanti, 2017, pp. 304, € 17,60.


La copertina finemente lavorata avvolge le pagine ingiallite dal tempo. Sofia con gesti delicati ed esperti sfiora la pelle e la carta per restaurare il libro e riportarlo al suo antico splendore. La legatoria è la sua passione. Solo così riesce a non pensare alla sua vita che le sta scivolando di mano giorno dopo giorno. Quando arriva il momento di lavorare sulle controguardie, il respiro di Sofia si ferma: al loro interno nascondono una sorpresa. Nascondono una pagina scritta a mano: è la storia di una donna, Clarice, appassionata di arte e di libri. Un’abile rilegatrice vissuta in nel primo Ottocento, quando alle donne era proibito esercitare quella professione. Una donna che ha lottato per la sua indipendenza. Alla luce fioca di una candela ha affidato a quel libro un messaggio lanciato nel mare del tempo, e una sfida che può condurre a uno straordinario ritrovamento chi la raccoglierà. 
Sofia non può credere al tesoro che ha tra le mani. Quella donna sembra parlare al suo cuore, ai suoi desideri traditi. È decisa a scoprire chi sia, e quale sia il suo segreto. Ad aiutarla a far luce su questo mistero sarà Tomaso Leoni, un famoso cacciatore di libri antichi ed esperto di grafologia. Insieme seguono gli indizi che trovano pagina dopo pagina, riga dopo riga, città dopo città. Sono i libri a sceglierci, e quel libro ha scelto Sofia. Dopo più di duecento anni, solo lei può ridare voce a Clarice. E solo la storia di Clarice può ridare a Sofia la speranza che aveva perduto. Perché la strada per la libertà di una donna è piena di ostacoli, ma non bisogna mai smettere di mirare all’orizzonte.




La rilegatrice di storie perdute è una storia intensa, coinvolgente, appassionante e avvincente: inizi a leggere e dopo qualche pagina non puoi fare a meno di continuare.
È un libro che mi ha attirata al suo interno non lasciandomi andare fino alla fine.

I libri [...] accendono ciò che hai dentro, sono come scintille. Agiscono su quello che già esiste, permettendogli di crescere e svilupparsi.

Ho trovato questa affermazione estremamente vera: i libri ci dicono qualcosa solo se noi sappiamo "ascoltarli". È quello che accade alla protagonista. Sofia è un'appassionata e un'amante di libri che ha messo da parte se stessa per seguire un amore rivelatosi qualcosa di molto diverso da ciò che aveva sognato.
Sarà un libro a scuoterla da una sorta di torpore emozionale spingendola verso un'avventura inaspettata.

Erano sempre state le emozioni a guidarla. loro le avevano permesso di entrare nella narrazione, di andare oltre le parole, di afferrare il pensiero dell'autore.

È come se il libro che si ritrova tra le mani le indicasse la strada da intraprendere quando verrà totalmente coinvolta dalla storia di un'altra donna, Clarice, che ha affidato proprio a un libro il suo segreto.

I libri possiedono qualcosa di speciale. Per loro stessa natura contengono potenzialmente risposte a ogni sorta di domanda.

Clarice è una donna vissuta due secoli prima ma con una storia molto attuale. Una donna che ha lottato per la sua libertà e la sua affermazione come donna. Tra Sofia e Clarice si crea un filo invisibile che le terrà unite nell'evoluzione delle loro storie, entrambe contraddistinte dall'amore per i libri.

I libri l'avevano sempre affascinata. Erano possibilità, nuove occasioni. Erano risposte.

È grazie all' "incontro" con Clarice che Sofia inizierà una nuova fase della propria vita, lasciandosi alle spalle un periodo che l'aveva estraniata da se stessa e ritrovando dentro di sé una nuova forza per andare avanti.

Ripercorrere i propri passi spesso è l'unico modo per trovare il coraggio di andare avanti. Perché quella è l'unica cosa da fare. Fermarsi significa "disastro".

Anche Clarice, grazie a un libro, troverà la forza per rialzarsi dopo delle vicende estremamente dolorose. E sarà grazie ai libri che le due donne ritroveranno la fiducia nell'amore.

I libri le avevano permesso di sfuggire alla sua esistenza infelice, le avevano concesso istanti di pausa dal dolore, le avevano dato speranza. I libri, in quella sua prigione, erano una buona finestra sul mondo, su luoghi nei quali giungeva con l'immaginazione.

La voglia di scoprire il segreto che Clarice ha affidato ai libri di Fohr spingerà Sofia a una ricerca complicata, piena di ostacoli e difficoltà, costringendola a fare i conti con se stessa, con le sue fragilità, con le sue emozioni e i suoi sentimenti.


«Quello che puoi o non puoi fare dipenda dalla tua decisione di provarci. E dalla tua determinazione nel perseguire lo scopo».

Solo la determinazione di Sofia permetterà di scoprire la verità e di arrivare fino in fondo in una storia a volte surreale ma sicuramente contraddistinta dall'amore.

Era un meccanismo quello dell'amore che sfuggiva a ogni ragionamento, a qualsiasi strategia. Si amava per caso, e per nessun motivo.



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