Le signore in nero


Madelein St John, Le signore in nero, Garzanti, 2019, pp. 192, € 16,00.

Sydney 1950. Sui manichini spiccano le gonne a balze e i corpetti arricchiti degli accessori più preziosi. Ma Goode’s non sono solo i più grandi magazzini della città, dove trovare l’abito all’ultima moda. Per quattro donne che lavorano sono anche l’unica occasione di indipendenza. Mentre con le loro eleganti divise di colore nero consigliano le clienti su tessuti e modelli, nel loro intimo coltivano sogni di libertà, di un ruolo diverso da quello di figlia, moglie e madre.
Lesley sogna di continuare a studiare, anche se il padre non ne vuole sentir parlare. Poi c’è Patty che solo sul lavoro sente di valere qualcosa, mentre a casa il marito la tratta come fosse trasparente. Anche per Fay andare al grande magazzino ogni mattina significa sentirsi meno sola. A sorvergliarle come una madre c’è Magda: le sprona a inseguire i loro desideri e a trovare il proprio stile nel vestire, a coltivare l’idea che una donna possa raggiungere qualsiasi obiettivo. Per tutte è in arrivo un tempo di grandi cambiamenti e opportunità inaspettate. Tra un party, un nuovo vestito e nuove consapevolezze, Lesley, Patty, Fay e Magda vivranno il momento magico in cui si decide chi si vuole essere davvero.

Madeleine St. John è una delle più grandi autrici del Novecento. È stata la prima autrice australiana candidata al Man Booker Prize. Da questo libro è stato tratto un film di successo diretto da Bruce Beresford, regista di A spasso con Daisy. Il femminismo è il fil-rouge che attraversa tutti i suoi romanzi, precursori di un’epoca di cambiamento. Protagoniste delle sue storie sono le donne: donne forti che inseguono i loro sogni, donne che cercano il loro posto nel mondo, ieri come oggi.



Chi sono le signore in nero raccontate da Madeleine St John? Sono 4 commesse che lavorano in un grande magazzino nella Sidney degli anni '50, una città che appare, agli occhi del lettore, molto moderna rispetto ai tempi. 
La scrittrice ci offre una caratterizzazione molto particolareggiata dei personaggi che popolano Goode's: una qualche peculiarità di ogni personaggio viene presa a modello per tracciarne la personalità e il comportamento, sono personaggi a tutto tondo, in evoluzione.


«Bene, Lisa», disse la donna, e la nuova vita di Lesley ebbe inizio.
Come era semplice: era sicura che si sarebbe abituata presto a essere Lisa. 
Raddrizzò la schiena, come ci si sarebbe aspettati da una ragazza con quel nome, e sorrise allegramente. Era davvero un nuovo inizio. 

Lisa [...] Fragile, apparentemente solitaria, stranamente distaccata,
ignorata dagli insegnanti, decisamente mediocre nel
profitto, aveva scelto un banco in fondo alla classe e, durante
l’intervallo, soleva scomparire negli angoli e confondersi
con le pareti. Le sue uniche amiche erano due ragazze
ugualmente fuori dal consueto, una molto grassa e l’altra
segnata dall’eczema: ragazze a cui sembrava che tutto fosse
fuori dalla loro portata, e che il loro compito fosse quello
di destreggiarsi nel labirinto della vita quanto meglio potevano.

È un libro che si legge quasi di un fiato, alla ricerca di scoprire cosa succederà alle protagoniste e soprattutto come si evolveranno le varie vicende.
L'unica nota negativa che mi viene da sottolineare è che ho avuto la sensazione che la storia venisse quasi interrotta alla fine: mi sarei aspettata un racconto dell'evoluzione dei personaggi.




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