L'apprendista geniale


Anna Dalton, L'apprendista geniale, Garzanti, 2018, pp. 272, € 16,90.



Andrea attraversa il cancello del college di corsa, mentre il panorama di Venezia si perde all’orizzonte. È in ritardo, come sempre, e ancora più maldestra del solito, con il pesante borsone sulle spalle. Ma in tasca stringe tra le dita qualcosa che riesce a darle sicurezza ogni volta che è necessario: un foglietto di carta con su scarabocchiato «scrivi, scrivi, scrivi». Tre semplici parole che la madre le ha insegnato quando era una bambina. Tre semplici parole che ancora adesso segnano la strada verso il suo sogno: diventare giornalista. Dal giorno in cui è riuscita a tenere la penna in mano, Andrea ha riempito fogli e fogli, scrivendo di qualunque argomento. È questo il suo modo di distogliere la mente da ogni altro pensiero.
Ora finalmente è entrata in una delle scuole di giornalismo più prestigiose al mondo, e ci è riuscita grazie a una borsa di studio per i suoi ottimi voti. Ecco la sua forza. Ma quello che ha imparato finora rischia di non bastare: tra quelle aule l’ambizione è il motore di ogni cosa e ci sono persone pronte a tutto pur di ostacolarla, pur di intralciare la conquista dei suoi obiettivi. Senza scrupoli. Per fortuna accanto a lei ha tre amici che non si sono arresi davanti alla sua indole timida e solitaria. C’è Marilyn, che veste sempre di nero. Andre, che la segue ovunque, come un’ombra. E soprattutto l’enigmatico ragazzo che si fa chiamare Joker e che, dietro un enorme sorriso, nasconde qualcosa che il cuore di Andrea non vede l’ora di scoprire. Con loro si sente più al sicuro. Eppure la posta in gioco è molto alta. Diventare una giornalista per lei significa tutto, e ora deve stringersi più che può al suo sogno. Non può deludere la persona a cui anni fa ha promesso di difenderlo. Anche se ci vuole un coraggio che pensava di non avere.


Quel mio scrivere compulsivo serviva a distogliere la mente dai pensieri tristi, era un balsamo curativo che, presa in mano la penna, a poco a poco, leniva il dolore.



L'apprendista geniale è il primo libro di una trilogia che racconta la storia di una giovane ragazza che insegue il suo sogno di diventare giornalista. Grazie a una borsa di studio riesce a frequentare il prestigioso Longjoy College di Venezia. L'inizio non è facile: tanti cambiamenti in poco tempo. Si ritrova nella magnifica città di Venezia tutta da scoprire e da conoscere, anche se il tempo per farlo, purtroppo, non c'è. Si ritrova in una scuola con ragazzi e ragazze provenienti da diverse nazioni con cui pensa di potersi finalmente confrontare e, magari per una volta, non sentirsi diversa dagli altri. Si renderà ben presto conto che quella scuola è quasi una lotta al massacro, dove ogni studente vuole prevalere sull'altro.
Vorrebbe diventare amica con il maggior numero di persone possibile, ma dovrà rendersi ben presto conto che gli amici saranno pochi ma saranno le persone su cui saprà di poter contare veramente.

Questa storia mi ha ricordato il mio primo anno di università. Mi trasferì da un piccolo paese in una grande città, tutto era diverso, ma a quell'età ci si sente invincibili e la voglia di realizzare i propri sogni trasmette una forza tale da sentirsi pronti e capaci a tutto.
Naturalmente la realtà è un po' diversa, le difficoltà da affrontare e superare sono tante e diverse ogni giorno ma la forza dei sogni e degli obiettivi da raggiungere ti permette di affrontare qualsiasi cosa: ciò che ti interessa è solo il raggiungimento del traguardo finale. 
E credo che solo avere degli obiettivi, nella vita, possa permetterci di affrontare le avversità che incontriamo sul nostro cammino.
Per aspera ad astra, come dice Andrea.



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