La lettrice testarda


Amy Witting, La lettrice testarda, Garzanti, 2020, pp. 176, € 16,00.



Isobel ha nove anni e il suo compleanno si avvicina. Ma, come ogni volta, non ci saranno regali per lei. C’è solo una cosa che fa volare Isobel lontano dalle rigide regole che la famiglia le impone: leggere. Ma deve farlo di nascosto perché sua madre crede che non sia un’attività adatta a una bambina, che dovrebbe limitarsi a riordinare la casa e a preparare la cena. Isobel cresce alimentando la sua passione segreta di notte, alla luce di una flebile candela.
Finché, a sedici anni, la sua vita non cambia radicalmente, quando è costretta a lasciare tutto, cercarsi un lavoro e una nuova sistemazione. È la prima volta che Isobel si scontra con il mondo. Con un mondo che non è solo la sua famiglia e il suo quartiere. È convinta di non avere gli strumenti per relazionarsi con gli altri. Le sembra di dire la cosa sbagliata, si sente fuori luogo. In fondo sua madre l’ha fatta sempre sentire così. Tanto che, quando incontra un gruppo di ragazzi che amano i libri come lei e passano le serate a discuterne, Isobel all’inizio rimane in silenzio. Ora che finalmente è in un contesto in cui può essere sé stessa, in cui può parlare liberamente di letteratura, ha paura. Ma piano piano le parole di Byron, Auden e Dostoevskij fanno breccia nelle sue insicurezze e le insegnano il coraggio di dire quello che pensa. Di far valere la propria opinione senza nascondere la cultura che si è costruita negli anni con le sue letture. Di aprire il cassetto in cui riposa il suo sogno. Il sogno di prendere una penna in mano e liberare quel flusso di parole che ha trattenuto per troppo tempo. Perché anche per una donna tutto è possibile.



La lettrice testarda (I for Isobel, il titolo originale) fu pubblicato per la prima volta nel 1989 e, oggi, Garzanti lo presenta in una nuova veste con un'accurata Prefazione di Charlotte Wood. 
La lettrice testarda, in parte, non è il libro che mi aspettavo di leggere. Mi aspettavo una storia più uniforme, invece mi sono ritrovata di fronte alla narrazione di alcuni episodi della vita di Isobel, spesso slegati tra loro e senza nessuna indicazione temporale che desse indizio del tempo passato. Ciò lascia un po' spaesati e il lettore si trova a essere più concentrato a cercare di capire in che periodo della vita di Isobel si trovi che sulla storia in sé.
Detto ciò, La lettrice testarda è un libro duro che racconta una storia dura e difficile. Il complicato rapporto tra Isobel e la madre è la chiave di tutto, è ciò che condizione la vita di Isobel in ogni sua tappa, finché, ormai ventenne, non troverà la forza e il coraggio per ritornare nei luoghi della sua infanzia per cercare di capire cosa sia successo e trovare la sua vera strada. Ciò che aiuterà Isobel durante tutta la sua vita, fin da piccola, sarà la lettura che le permette di ritrovarsi in mondi fantastici e diversi dal suo e di compiere viaggi che non avrebbe mai potuto compiere. 
Avrei preferito che temi così importanti come il rapporto madre-figlia e quello con la lettura fossero stati sviluppati e raccontati in un modo un po' più approfondito, ma mi rendo conto che lo stile di scrittura è quello di un'altra epoca, in cui già era molto difficile parlare di temi che riguardasse le donne e, ancor di più, i rapporti familiari. 



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