Costanza e buoni propositi

 Alessia Gazzola, Costanza e buoni propositi, Longanesi, 2020, pp. 288, € 18,60.



Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l’aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l’inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell’Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un’innata capacità di rial­zarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l’ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l’importante è avere sempre buoni propositi.

La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un’altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e Marco, il padre di Flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.


Alessia Gazzola ci riporta nuovamente a Verona insieme a Costanza Macallè, ancora alle prese con la paleopatologia e i suoi dubbi esistenziali. Costanza vorrebbe cambiare molte cose della sua vita, vorrebbe cambiare città, vorrebbe trovare finalmente il lavoro che ha sempre sognato, ma non può decidere a cuor leggero perché deve pensare anche alla sua bambina, la piccola Flora, che sta conoscendo il suo papà.
Costanza si arma di tanti buoni propositi ma, come sappiamo, la vita ci mette sempre davanti all'imprevedibilità e ciò che ci prefissiamo viene spazzato via da imprevisti o situazioni che non ci saremmo aspettati.
Alessia Gazzola costruisce personaggi che raccolgono in sé tutte le nostre debolezze, i nostri difetti, tutti gli errori che ognuno di noi commette ogni giorno pur mettendoci il massimo impegno nel cercare di fare la cosa giusta. Costanza non è un personaggio perfetto, anzi, sbaglia, si incasina, si immischia in situazioni paradossali e sarebbe inutile ammettere che a noi non sia mai capitato. Ma il senso di tutto è anche farci capire che sbagliare ci può aiutare a crescere, a maturare e a capire come evitare di commettere gli stessi errori.


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Recensione del primo libro su Costanza:


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