Canto di Natale

Charles Dickens, Canto di Natale, 1843.




Ebenezer Scrooge, arido e spilorcio finanziere londinese, odia il Natale. Lo considera – anzi – tempo perso, un ostacolo al proprio arricchimento. Ma la notte della Vigilia, dopo una giornata passata alla scrivania senza nulla concedere all’atmosfera festosa che lo circonda, riceve la visita di tre spiriti: del Natale passato, presente e futuro. Nel corso di un fantastico viaggio che farà rivivere a Scrooge tutte le tappe della propria vita e intravedere un ben misero avvenire, gli spiriti riusciranno ad aprire i suoi occhi a sentimenti di generosità e amore. Il Canto di Natale è uno dei capolavori di Charles Dickens e una delle più famose e commoventi storie sul Natale.


Questo racconto di Charles Dickens, anche se scritto quasi due secoli fa, rimane sempre attuale e ha ancora molte cose da dirci.
Scrooge è un uomo avaro non solo per quanto riguarda i soldi ma anche, e soprattutto, nei sentimenti. È incapace di guardare e di considerare gli altri, considera il Natale una perdita di tempo ed è interessato solo ad accumulare beni materiali.
Per tutti noi questo sarà un Natale un po' diverso ma non vuol dire che sarà meno bello o che potrebbe essere meno fruttuoso, anzi penso che possa essere una buona occasione per tutti noi. L'occasione per riscoprire la vera essenza del Natale, lasciando da parte tutte le cose che, gli altri anni, occupavano le nostre menti: i regali da fare, i pranzi e le cene luculliani da preparare, gli ospiti da accogliere. Quest'anno passeremo i giorni di festa con le persone che contano veramente, cerchiamo di imparare di nuovo ad apprezzare l'importanza di chi ci sta accanto, di non dare tutto per scontato, di dire qualche "grazie" in più e di regalare più sorrisi possibili. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma anche un sorriso che non costa niente può cambiare la giornata a una persona anche solo semplicemente incontrata per strada. Impariamo di nuovo la semplicità e la bellezza delle piccole cose, proviamo a fare qualcosa, anche minima, per gli altri e ciò che faremo non farà stare bene solo chi riceverà la nostra azione ma anche, e soprattutto, noi, perché il bene non dà qualcosa solo agli altri ma arricchisce anche noi stessi. 
Impariamo a non essere avari nei sentimenti e nelle emozioni, a non aver paura di dire ciò che abbiamo nel cuore; impariamo a non lamentarci per ciò che quest'anno non avremo, ma a ringraziare per ciò che ci sarà concesso. 
Sarà un Natale diverso, è vero, ma non vuol dire che sarà un Natale meno bello o meno speciale degli altri. 

Questo è il mio augurio per le festività:
Che tutti noi possiamo essere capaci di apprezzare di nuovo ciò che è veramente importante. 
Buon Natale Amici. 

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