L'Ickabog

J. K. Rowling, L'Ickabog, Salani, 2020, pp. 320, € 19,80.


Alto come due cavalli, occhi infuocati, artigli affilati come rasoi. L'Ickabog sta arrivando...



C’era una volta un regno chiamato Cornucopia. Una minuscola nazione ricca e prospera, famosa per i suoi formaggi, gli ottimi vini, i dolci deliziosi e le salsicce succulente. Sul trono siede un sovrano benevolo, Re Teo il Temerario, le cui giornate trascorrono pigre, tra banchetti sontuosi e battute di caccia, con la fida compagnia dei suoi lord, Scaracchino e Flappone.


Tutto è perfetto… O quasi. Secondo la leggenda, infatti, un terribile mostro è in agguato nelle Paludi del Nord. Ogni persona di buonsenso sa che l’Ickabog è solo una leggenda inventata per spaventare i bambini. Ma le leggende sono strane e a volte prendono una vita propria…Quando questo accade, toccherà a due giovani amici, Robi e Margherita, affrontare un’incredibile avventura e svelare una volta per tutte dove si nasconde il vero mostro. Solo così speranza e felicità potranno tornare a Cornucopia.


Una fiaba straordinaria, scritta da una delle più grandi narratrici di sempre, sul potere della speranza, dell’amicizia e della verità e il loro trionfo a dispetto di ogni sventura. 


L'Ickabog è una storia per bambini, ma anche per gli adulti. È una storia di gentilezza, di generosità, di altruismo, di aiuto reciproco, di azioni che, troppo spesso, gli adulti dimenticano, presi da egoismi e frenesie.


I bambini erano più saggi degli adulti. 


È una storia attuale, contemporanlea, che parla a tutti noi di tutti noi. Ci racconta come i pregiudizi, i falsi miti, le cosiddette fake news, influiscano su di noi più dei nostri veri pensieri, più delle nostre opinioni e quanto ci spingano a credere senza verificare. Ci siamo abituati a giudicare senza conoscere, a essere giudici severi e intransigenti senza ascoltare. L'Ickabog prova a farci capire che dobbiamo imparare di nuovo a guardare veramente le cose, le persone, le situazioni, a non fermarci solo a ciò che ci viene raccontato.


Bugie su bugie su bugie. Quando cominci a mentire non puoi più smettere, e poi è come essere il capitano di una nave che fa acqua da tutte le parti, sempre a tappare buchi per non affondare. 

Io credo che la gente abbia bisogno di speranza quanto gli Ickabog.

 

La scrittura è semplice e scorrevole. I personaggi sono ben delineati e vengono caratterizzati fin dal nome che riesce a esprimere subito le loro fisionomie e le loro personalità. È un libro che mi ha colpita positivamente e che mi ha confermato, ancora una volta, quanto ci sia bisogno di eliminare gli egoismi che ci circondano provando a pensare un po' di più a ciò che ci circonda e soprattutto alle persone che stanno attorno a noi.

Si può imparare a essere migliori e più buoni, se lo si voleva davvero.


Una menzione particolare per le illustrazioni fatte dai bambini che hanno partecipato al Torneo per le illustrazioni dell'Ickabog. I disegni sono bellissimi e sembrano fatti da disegnatori professionisti. L'augurio è che tra questi piccoli artisti possano crescere grandi illustratori del futuro.


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