Winnie Puh

A. A. Milne, Winnie Puh, Salani, 2020, pp. 176, € 16,90. Edizione speciale con la traduzione di Luigi Spagnol. 



L’Orso Puh e i suoi amici non hanno Cervello nella testa, ma solo peluria grigia, il che farebbe pensare che siano soltanto dei giocattoli. Eppure sono capaci di vivere Memorabili Avventure, come quasi catturare un Guzzo, incontrare un Effalumpo, perdere la coda e ritrovarla, compiere gli anni e ricevere due regali, scoprire il Palo Nord, restare contemporaneamente circondati dalle acque e infine andare tutti alla Festa in Onore di Puh. Il guaio è che Christopher Robin, a volte, quando cerca di ricordare tutto questo, se ne dimentica. Ma forse, invece, basta chiederlo ai milioni di bambini che hanno letto questo grande classico in tutto il mondo.



Winnie Puh è un classico della letteratura per bambini. Questa è un'edizione speciale con la traduzione di Luigi Spagnol che fa delle scelte ben precise, innanzitutto nella traslitterazione del nome. Nell'originale il nome dell'orso è Winnie Pooh, ma Spagnol decide di italianizzarlo. 

Ma chi è Winnie Puh? È l'orsacchiotto di Christopher Robin, il figlio dell'autore A. A. Milne. 

"È l'orso di pezza che in un altro tempo è in un'altra dimensione vive una vita quasi autonoma nel Bosco dei Cento Acri, insieme agli altri animali di pezza suoi amici. Parlano, pensano (più o meno), camminano, mangiano, ma rimangono animali di pezza". 

È una storia che a volte potrebbe sembrare surreale ma in fondo rappresenta in pieno ciò che fanno i bambini con i loro pupazzi: inventano storie, vivono avventure ed è così anche per Christopher Robin e i suoi amici di pezza, che rappresentano degli amici veri, dimostrando, ancora una volta l'importanza e la grandiosità dell'amicizia vera. 


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