Inferno. Canto I

 Inferno. Canto I




Nel mezzo del cammin di nostra vita

mi ritrovai per una selva oscura 

ché la dritta via era smarrita.                     3


Inizia il viaggio di Dante che, a 35 anni, si trova in una condizione buia, una condizione di peccato. Per espiare deve compiere un lungo viaggio attraverso l'Inferno, il Purgatorio e infine il Paradiso.

Il primo canto dell'Inferno ha la funzione di introduzione dell'intera opera.

All'inizio del suo percorso Dante si trova di fronte alle tre fiere che gli sbarrano la strada. Le tre fiere rappresentano tre peccati capitali.

La lonza rappresenta la Lussuria.

Il leone è simbolo di Superbia.

La lupa è simbolo di cupidigia non solo come desiderio di denaro ma anche di onori e beni terreni.


Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,

e li parenti miei furon lombardi,

mantoani per patria ambedue.                         69


Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,

e vissi a Roma sotto il buon Augusto

nel tempo de li dei falsi e bugiardi».                  72


Ad accompagnare Dante durante il suo viaggio nell'Inferno e nel Purgatorio sarà Virgilio, che si presenta con questi versi.

Virgilio non potrà accompagnare Dante nel Paradiso essendo pagano, a farlo sarà Beatrice, simbolo della Teologia, mentre Virgilio rappresenta l'allegoria della ragione umana.

Virgilio farà la profezia del veltro, ossia dell'avvento di un soggetto che libererà l'Italia dall'avarizia. Diverse ipotesi sono state fatte ma non si è giunti a capire con sicurezza a chi Dante si riferisse.


Molti son li animali a cui si ammoglia 

e più saranno ancora, infin che il veltro

verrà, che la farà morir con doglia.                        102


Questi non ciberà terra né peltro,

ma speranza, amore e virtute,

e sua nazion sarà tra feltro e feltro.                         105


Di quella umile Italia fia salute

per cui morì la vergine Cammilla,

Eurialo e Turno e Niso di ferute.                              108


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