Lessico famigliare

 Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, Einaudi, 1963, pp. 264.




Lessico famigliare è il libro di Natalia Ginzburg che ha avuto maggiori e più duraturi riflessi nella critica e nei lettori. La chiave di questo straordinario romanzo è delineata già nel titolo. Famigliare, perché racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, a Torino tra gli anni Trenta e i Cinquanta del Novecento. E Lessico perché le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali. Scrive la Ginzburg: «Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all’estero: e non ci scriviamo spesso. Quando c’incontriamo, possiamo essere, l’uno con l’altro, indifferenti, o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase, una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. Ci basta dire “Non siamo venuti a Bergamo per fare campagna” o “De cosa spussa l’acido cloridrico”, per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole».


Lessico famigliare è un libro che parla un po' di tutti noi.

In tutte le nostre famiglia esistono delle espressioni tipiche che fanno parte di un gergo quasi intimo, comprensibile ai soli appartenenti di quel nucleo.

È quello che accade nella famiglia Levi, dove esistevano una serie di termini e di espressioni che servivano a indicare situazioni ben precise e che si ripetevano sempre uguali con abitudinarietà.
In Lessico famigliare la storia intima della famiglia si intreccia con la Storia di un Paese, l'Italia, che vive degli anni duri e difficili come quelli del primo dopoguerra e del Fascismo. Le vicende di una famiglia, di origine ebrea, si innescano con quelle di personaggi come Cesare Pavese, Adriano Olivetti, Filippo Turati, la casa editrice Einaudi, e quello che, nelle prime pagine, appare come un racconto strettamente familiare e, per certi versi, semplice e fanciullesco, diventa un affresco storico, raccontato attraverso gli occhi di chi la Storia l'ha vissuta veramente.

Anche la tipologia del linguaggio segue un'evoluzione: è come se maturasse insieme alla persona che sta raccontando.

Infatti la narrazione inizia con la protagonista che è ancora una bambina: qui il linguaggio è semplice, indirizzato soprattutto all'elencazione di termini ed espressioni tipiche del suo "lessico famigliare". Man mano che la narrazione continua e la protagonista diventa adulta, il linguaggio si modifica insieme a lei, divenendo più articolato, con periodi più lunghi e descrizioni più accurate.

Lessico famigliare è un testo attuale anche oggi pur riferendosi a un periodo storico ben preciso, ma che con maestria e precisione descrive e racconta la quotidianità di ogni famiglia.



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