Inferno. Canto II
Inferno. Canto II.
È il primo canto della cantica che si apre con l'invocazione alle Muse, a cui Dante chiede di supportarlo per riuscire a ricordare quanto vedrà e di poterlo raccontare nel migliore dei modi.
O muse, o alto ingegno, or m'aiutate;
o mente che scrivesti ciò ch'io vidi
qui si parrà la tua nobilitate. 9
Dante viene assalito da grandi dubbi che Virgilio si affretta a sanare raccontandogli di Beatrice che è accorsa in suo aiuto e soprattutto che non deve temere nulla perché il suo viaggio è stato voluto da Dio.
«S'i' ho ben la parola tua intesa»,
rispuose del magnanimo quell'ombra;
«l'anima tua è da viltade offesa; 45
la quale molta fiate l'omo ingombra
sì che d'onrata impresa lo rivolve,
come falso veder bestia che di te mi dolve». 48
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