La disciplina di Penelope

 Gianrico Carofiglio, La disciplina di Penelope, Mondadori, 2021, pp. 192, € 16,50.




Penelope si sveglia nella casa di uno sconosciuto, dopo l’ennesima notte sprecata. Va via silenziosa e solitaria, attraverso le strade livide dell’autunno milanese.

Faceva il pubblico ministero, poi un misterioso incidente ha messo drammaticamente fine alla sua carriera. Un giorno si presenta da lei un uomo che è stato indagato per l’omicidio della moglie. Il procedimento si è concluso con l’archiviazione ma non ha cancellato i terribili sospetti da cui era sorto. L’uomo le chiede di occuparsi del caso, per recuperare l’onore perduto, per sapere cosa rispondere alla sua bambina quando, diventata grande, chiederà della madre.

Penelope, dopo un iniziale rifiuto, si lascia convincere dall'insistenza di un suo vecchio amico, cronista di nera.

Comincia così un’appassionante investigazione che si snoda fra vie sconosciute della città e ricordi di una vita che non torna.

Con questo romanzo – ritmato da una scrittura che non lascia scampo – Gianrico Carofiglio ci consegna una figura femminile dai tratti epici. Una donna durissima e fragile, carica di rabbia e di dolente umanità.

Un personaggio che rimane a lungo nel cuore, ben oltre l’ultima pagina del sorprendente finale.



La scrittura di Carofiglio ha la capacità di trascinarti dentro la storia e di farti assistere a ciò che accade come se fossi lì presente.

Ho letto questo libro nel giro di qualche ora, la scrittura è scorrevole e la trama è avvincente e non ti fa smettere finché non arrivi alla fine.

A una prima analisi potrebbe sembrare un libro incompiuto, in quanto della protagonista, Penelope Spada, ci viene detto poco, o meglio, ci vengono dati solo degli indizi senza approfondire ciò che le è successo. Questo può lasciar presagire che sia l'inizio di una serie o che, comunque, ci si possa attendere un nuovo capitolo in cui vivere delle nuove situazioni insieme a Penelope e, magari, scoprire qualcosa in più della sua storia.

Ciò che colpisce è la figura stessa di Penelope che non incarna nel modo più assoluto un'eroina o una donna senza scheletri nell'armadio o immune da errori, anzi il libro inizia proprio con lo sfoggio delle sue debolezze: le avventure di una notte, i problemi con l'alcol, la sua incapacità di affrontare fino in fondo ciò che ha vissuto e che le è capitato.

Non avevo mai letto niente di Gianrico Carofiglio ma mi ha piacevolmente sorpreso e spero che le vicende di Penelope possano accompagnarci ancora.


Parlano di questo libro:

- Il Libraio

- Tutto Libri - La Stampa

- La Repubblica



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