Inferno. Canto XIX
Inferno. Canto XIX.
Ottavo Cerchio - Terza Bolgia: Simoniaci.
Dante e Virgilio giungono nella Terza Bolgia dove sono puniti i Simoniaci, ovvero coloro che praticavano la compravendita di beni spirituali e di uffici ecclesiastici.
La Terza Bolgia è formata da una serie di pozzetti e dall'imboccatura di ognuno sbucano piedi, polpacci e ginocchia di un peccatore, mentre il resto del corpo è conficcato nella roccia. Le piante dei piedi, inoltre, sono accese, lambite da sottili fiammelle.
Uno dei dannati attira l'attenzione di Dante che chiede a Virgilio spiegazioni sulla sua identità. Virgilio si propone di accompagnarlo così potrà parlarci direttamente. Così lo prende in braccio e lo porta giù.
Il dannato scambia Dante per Bonifacio VIII che, quando arriverà, occuperà il posto del dannato spingendolo più giù.
Dante spiega che non è Bonifacio VIII e l'anima finalmente spiega chi è: si tratta di Niccolò III della famiglia degli Orsini.
Dante coglie l'occasione per pronunciare una dura invettiva contro i Simoniaci, le cui azioni condanna duramente.
O Simon mago, o miseri seguaci
che le cose di Dio, che di bontate
deon essere spose, e voi rapaci 3
per oro e per argento avolterate,
or convien che per voi suoni la tromba,
però che ne la terza bolgia state. 6
inquietante .....
RispondiEliminaForse un po' sì, ma bisogna considerare il fatto che Dante disprezza a tantissimo i Simoniaci, come dimostra la sua invettiva all'interno del canto. Grazie per il tuo commento!
Eliminasi vero , a volte mi inquieta il fatto di leggere descrizioni tanto dettagliate , sembra vissuta veramente ...
RispondiEliminaVerissimo. E se dopo così tanti secoli abbiamo ancora queste sensazioni, significa che il genio di Dante è davvero grande e immortale. Grazie ancora, spero che continuerai a leggermi e a lasciarmi i tuoi commenti. Il confronto è sempre utile quando è costruttivo.
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