Inferno. Canto XXXII

 Inferno. Canto XXXII




Nono Cerchio - Prima zona di Cocito: La Caina dove sono punti i Traditori dei parenti

Incontro con i conti di Mangona e Camicione dei Pazzi.

Ingresso nella seconda zona di Cocito, l'Antenòra dove sono puniti i Traditori della patria.

Incontro con Bocca degli Abati, il Conte Ugolino e l'arcivescovo Ruggieri.


Descrivere questa zona dell'Inferno non è per nulla facile. Dante non sa se ne è in grado. Vorrebbe disporre di un linguaggio aspro e duro, adatto al luogo da descrivere. Perciò invoca le Muse affinché lo guidino nel trovare le giuste parole per rappresentare il fondo dell'Inferno.

Dante rimane impressionato dal Cocito, dalla consistenza e dallo spessore del ghiaccio. Cocito è distribuito i 4 sottocerchi concentrici.

Il più esterno è la Caina che ospita i Traditori dei parenti, o meglio, chi ha ucciso parenti a tradimento.

Il secondo sottocerchio è l'Antenòra, qui sono alloggiati i Traditori politici. Il canto si svolge all'interno di questi cerchi. Nei prossimi canti si parlerà degli altri due sotto cerchi: la Tolomea e la Giudecca.

Il Contrappasso: il ghiaccio assoluto, insieme al fuoco assoluto, nega qualsiasi tipo di vita organica, rappresenta, quindi l'annientamento.

I Traditori, duri e gelati alla carità, sono quaggiù in perpetuo induriti dal gelo.


Chi incontra Dante?

Bocca degli Abati, Gianni Soldanieri, Tebaldello dei Zambrasi, Buoso da Duera.

Questi sono gli ospiti dichiarati del secondo sottocerchio di Cocito. Ma in tempi nei quali le parti politiche si aggregavano in consorterie a base familiare, spesso era labilissimo il discrimine fra tradimento civile e tradimento dei congiunti.


S’io avessi le rime aspre e chiocce,

come si converrebbe al tristo buco

sovra ’l qual pontan tutte l’altre rocce,                            3

 

io premerei di mio concetto il suco

più pienamente; ma perch’io non l’abbo,

non sanza tema a dicer mi conduco;                              6


[...]


livide, insin là dove appar vergogna

eran l’ombre dolenti ne la ghiaccia,

mettendo i denti in nota di cicogna.                              36

 

Ognuna in giù tenea volta la faccia;

da bocca il freddo, e da li occhi il cor tristo

tra lor testimonianza si procaccia.                                39



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