Inferno, Canto XXXIV

 Inferno. Canto XXXIV




Nono Cerchio - Quarta zona di Cocito, La Giudecca: Traditori dei benefattori.

Qui si trovano Giuda, Bruto e Cassio, tormentati da Lucifero.

Le ombre sono ormai totalmente incorporate nel ghiaccio e traspaiono come pagliuzze in una colata di vetro.

Questo disco interno di Cocito ospita i Traditori dei benefattori e da Giuda Iscariota prende il nome di Giudecca.

Di fronte ai due poeti si staglia la figura di Lucifero. Ha tre facce. Quella di fronte vermiglia, le altre due una giallo paglierino e l'altra nera.

Sotto ogni faccia spuntano due ali enormi che sbandiera per aria provocando tre venti che congelano il lago di Cocito. "Con sei occhi piangeva e per tre menti gli sgocciolavano lacrime e bava di sangue." In ogni bocca mastica un peccatore: Giuda Iscariota, Bruto e Cassio.

"Satana è un feudatario debellato, cui l'imperatore celeste ha imposto di celebrare in eterno la propria sconfitta camuffato da imperatore." Il Diavolo non è un attore tragico: è uno spropositato marchingegno scenico.

Il poeta sa che non si può raccontarlo drammaticamente, ma solo descriverlo in didascalia. 

Dopo aver constatato che ormai aveva visto tutto ciò che c'era da vedere, i due viandanti si apprestano a lasciare l'Inferno. Ma come? Satana dovrà prestarsi a far da scala d'emergenza.


Lo ’mperador del doloroso regno

da mezzo ’l petto uscìa fuor de la ghiaccia;

e più con un gigante io mi convegno,                            30

[…]

Oh quanto parve a me gran maraviglia

quand’io vidi tre facce a la sua testa!

L’una dinanzi, e quella era vermiglia;                            39


l’altr’eran due, che s’aggiugnieno a questa

sovresso ’l mezzo di ciascuna spalla,

e sé giugnieno al loco de la cresta:                               42

 

e la destra parea tra bianca e gialla;

la sinistra a vedere era tal, quali

vegnon di là onde ’l Nilo s’avvalla.                                  45

 

Sotto ciascuna uscivan due grand’ali,

quanto si convenia a tanto uccello:

vele di mar non vid’io mai cotali.                                     48

 

Non avean penne, ma di vispistrello

era lor modo; e quelle svolazzava,

sì che tre venti si movean da ello:                                   51

 

quindi Cocito tutto s’aggelava.

Con sei occhi piangea, e per tre menti

gocciava ’l pianto e sanguinosa bava.                           54

 

Da ogne bocca dirompea co’ denti

un peccatore, a guisa di maciulla,

sì che tre ne facea così dolenti.                                       57

[…]

E quindi uscimmo a riveder le stelle.                           139



Care amiche e cari amici,

siamo giunti alla fine di questo viaggio all'Inferno :-).

Spero che sia stato, per voi, un viaggio piacevole quanto lo è stato per me e che abbiate potuto trovare qualcosa di utile o di ispirazione.



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