L'acqua del lago non è mai dolce
Giulia Caminito dà vita a un romanzo ancorato nella realtà e insieme percorso da un’inquietudine radicale, che fa di una scrittura essenziale e misurata, spigolosa e poetica l’ultimo baluardo contro i fantasmi che incombono. Il lago è uno specchio magico: sul fondo, insieme al presepe sommerso, vediamo la giovinezza, la sua ostinata sfida all'infelicità.
Il problema sembra essere sempre lo stesso: si è sempre alla ricerca del proprio posto nel mondo. Sembra che sia una ricerca che affligge un po' tutti e i libri ne danno testimonianza. In fondo è quello che facciamo tutti anche se non sempre ce ne rendiamo conto.
Anche la protagonista de L'acqua del lago non è mai dolce cerca il suo posto in un mondo in cui si sente estranea, scartata, fuori posto, a cui sembra non appartenere.
Essere diverso, difettoso, ti danneggia e rimanere perfettamente allineato ti aiuta a mescolarti e a non farti notare.
Si esiste quando gli altri hanno capito con certezza chi sei.
Vive una vita familiare piena di difficoltà, di privazioni, di mancanze che cerca di colmare in qualche modo che non sempre è quello giusto. Cerca di farsi accettare dagli altri, di piacere agli altri, di farsi amare, ma non sempre ci riesce. Ma non lo facciamo un po' tutti? Non abbiamo tutti dei buchi neri che proviamo a colmare ognuno a suo modo spesso causando solamente altro male a noi stessi e agli altri?
Noi non abbiamo i cellulari, non abbiamo la televisione, non abbiamo un computer, noi senza mezzi, senza possibilità di comunicazione, chiusi nel passato di un mondo che sta correndo al galoppo, ci sorpassa, ci schiaccia sotto i suoi zoccoli duri.
Io devo smettere quanto prima di essere bambina difettosa e trasformarmi in donna da poter amare.
La storia raccontata in questo libro, purtroppo, riguarda ancora troppe persone che lottano ogni giorno per ottenere dei diritti che dovrebbero essere per tutti ma che, troppo spesso, non lo sono, che sembrano essere privilegio.
Siamo troppo abituati a dare tutto per scontato e non ci rendiamo conto delle difficoltà che può attraversare chi, magari, ci sta accanto ogni giorno.
Ecco, questo libro ci dice che le difficoltà esistono e che tutti dovremmo avere più attenzione. Ci dice anche che ognuno di noi ha i propri mostri con cui combatte ogni giorni, anche chi pensiamo che stia meglio di noi e che non abbia bisogno di nulla.
Il tutto è raccontato con una scrittura quasi frenetica, nervosa, che, a volte, appare quasi poco controllata. Ma è anche una scrittura che trasmette la necessità di raccontare, di portare fuori qualcosa che si ha dentro e che, forse, non si ha mai avuto il coraggio di dire.
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