Il profumo della libertà

Giovanna Giordano, Il profumo della libertà, Mondadori, 2021, pp. 456, € 20,00.



Un giovane eroe gentile viaggia su una nave. Si chiama Antonio Grillo e ha vent'anni quando nel 1923 lascia la Sicilia per gli Stati Uniti. Ama Gesso, il suo paese natale, ma il richiamo dell’ignoto è troppo forte, impellente mettere le ali alla propria libertà.

In valigia porta pezzi della sua isola: la pietra pomice per la leggerezza, lo zolfo per l’energia e una federa con ricamata la scritta “siate sempre felici”.

Molti sono i miraggi e gli incontri nel turbine del viaggio di mare: Aurora la cavalla bella e saggia, due oche magiche, un gorilla in gabbia, una scimmia allegra e balene blu in foga d’amore. E poi gli amici: De Gubernatis che ama la calma sopra ogni cosa, Elide la donna vestita di luce o Lucilla archeologa negli abissi. Ovunque Antonio cerca e trova la saggezza, più forte degli eserciti che marciano sul mondo, e prova tenerezza verso uomini e animali, da sempre leali compagni degli eroi.

Fra vulcani che affiorano dalle profondità dell’oceano, piratesse e brigantesse, una donna gigante amata da un certo Polifemo e molte isole e lune incrociate per mare, pagina dopo pagina l’eroe gentile affila le armi per affrontare la sua giovane esistenza. “Avrò vent'anni per sempre?” si domanda. Forse sì, se gli riesce di mantenere la sua candida visione.

 

Con una voce unica nel panorama italiano, e una lingua maestosa, solenne eppure lieve, profumata di salsedine e fiori d’arancio, Giovanna Giordano ci racconta una storia che ha l’impianto e il passo dei grandi racconti di gesta e l’incanto di affreschi fiabeschi. Un romanzo che è una navicella lanciata nello spazio di una stellata libertà.



«Cos’è la libertà?»

«Qualcosa di dolce, come avere un grappolo di stelle nella pancia. Chi ha la libertà è una balena blu nel mare e chi non ce l’ha è una rana dentro uno stagno bollente».

«La libertà non si riceve, si conquista».


Il profumo della libertà sembra un racconto fiabesco, anche se abbastanza contemporaneo, che racconta una storia che, sicuramente, quasi tutti abbiamo avuto modo di ascoltare nelle nostre famiglie ovvero la ricerca di una vita migliore in un mondo diverso.

La storia è ambientata nel 1923 in un piccolo villaggio della Sicilia e ha come protagonista Antonio Grillo, un giovane ventenne con una quasi sfrenata voglia di libertà e anche di scoprire il mondo e tutto ciò che lo abita.

Antonio Grillo è un ragazzo che vive di fantasia e di meraviglia. Sa e riesce a meravigliarsi di fronte a cose che possono sembrare banali ma che per lui diventano straordinarie. Viene considerato un tipo strampalato e con la testa per aria solo perché ama osservare le nuvole e vederci le cose più diverse.


Non avere fantasie è una tragedia.


Quando comunica alla famiglia la sua volontà di andare in America vieni quasi giudicato pazzo e i genitori fanno di tutto per farlo desistere dall'intraprendere questo viaggio che allora rappresentava più che mai un viaggio verso l’ignoto. Ma nulla può far rinunciare Antonio alla ricerca di quella libertà così anelata.


Tutto quello che ci sembra una tragedia in realtà è un’occasione.


Così riesce a comprare il biglietto e a imbarcarsi sulla nave che dovrebbe portarlo in America, ma il viaggio riserverà una serie di avventure, di sorprese e di cose inaspettate che, però non distrarranno Antonio dal suo obiettivo ma anzi lo arricchiranno di nuove meraviglie.

La storia è sicuramente interessante e a tratti avvincente. La scrittura l’ho trovata, a volte, un po’ contraddittoria e distaccata dal contesto e dal periodo: è presente l’uso del dialetto siciliano che, secondo me, ben si adatta alla storia, solo che a volte è usato forse in posizioni non propriamente adatte (mi sembrerebbe più corretto usarlo nei dialoghi piuttosto che nella narrazione); inoltre spesso ad Antonio, il protagonista, così come anche a suo fratello, vengono messe in bocca delle frasi con una terminologia che non mi sembra rispecchi né il periodo storico né l’estrazione sociale dei personaggi.

Numerose le citazioni di grandi autori della letteratura italiana e straniera quasi mimetizzate nel testo ma che, credo, non sfuggano a un lettore attento e appassionato.

Un giudizio positivo per una storia che ci ricorda che non bisogna mai smettere di sognare e di lottare per i propri sogni e per la ricerca di una vita migliore.



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