Tutto il bene, tutto il male

 Carola Carulli, Tutto il bene, tutto il male, Salani, 2021, pp. 240, € 15,00.



Bisogna avere coraggio anche per essere felici, e Sveva nella casa dei suoi genitori non lo è mai stata. Sarah, sua madre, ha puntato tutto sulla bellezza e sulla conquista di un ruolo in società, per osservare il mondo da una posizione comoda. Ma a Sveva non importa dei bei vestiti o delle scuole esclusive, né di cercare un uomo perbene e un matrimonio sicuro. Per questo, ogni volta che può scappa da sua zia Alma, la mamma che avrebbe voluto, la stramba con gli occhi di colori diversi, l’irregolare di famiglia, la ribelle a cui non va mai bene niente. In lei ha trovato un’amica e una complice, qualcuno da cui imparare il senso dell’amore, l’indipendenza e – perché no? – anche gli sbagli. Se la disobbedienza è un tratto ereditario, Sveva è certa di averla ricevuta da lei e dalla bisnonna, che aveva poteri da sensitiva e che da molto lontano continua a vegliare su di loro. Quando Alma rimane incinta di Tommaso, creatura solitaria che appartiene unicamente al mare, il fragile e complicato equilibrio familiare rischia di rompersi. Per tutti loro arriva il momento di rimettere ordine dentro se stessi o, forse, di accettare che la vita è destinata a restare eternamente inesatta e che le persone più importanti sono quelle che ti piovono addosso senza preavviso. Con delicatezza e una scrittura ricca di sfumature, Carola Carulli getta uno sguardo originale sulla maternità, sull'ambivalenza dei legami di sangue e sulla straordinaria capacità delle donne di ferirsi e di curarsi l’un l’altra.



Bisogna avere coraggio anche per essere felici.


Carola Carulli ci propone una gamma vasta e variegata di rapporti umani, quasi tutti malati o comunque problematici, che un po' tutti ci siamo trovati a fronteggiare. Ma sicuramente non lo fa in modo negativo, anzi, cerca di mostrarci come i rapporti e le relazioni che viviamo (familiari, di coppia) risentano di tutte le nostre esperienze pregresse e che tutti dovremmo riuscire a trovare dentro di noi il coraggio di affrontare le nostre paure per poterle sconfiggere.

In Tutto il bene, tutto il male vengono rappresentati rapporti forti di amore e di odio, legami da cui sembra difficile staccarsi o allontanarsi. È così tra Alma e Sveva, zia e nipote. Sveva ha sempre considerato Alma come sua madre, avrebbe voluto che fosse sua madre. Sembra un rapporto sano, di amore puro, scevro da qualsiasi tipo di malessere. Ma è veramente così? O è anch'esso semplicemente frutto di un amore malato che cerca il proprio riscatto?


«Noi siamo tutti legati da qualcosa che arriva dal passato, viene a bussarci ogni giorno ma non siamo in grado di capire. Ogni gesto che compiamo ha delle conseguenze.»


Penso che questo libro offra molti spunti di riflessione e soprattutto diversi tipi di lettura anche in base alle esperienze personali di ognuno. Credo che ogni lettore possa trovare qualcosa che lo riguardi al suo interno.

Personalmente credo che tutti ci imbattiamo in qualche tipo di rapporto "malato" nella nostra vita, ma la differenza sta nel rendersene conto o nel riuscire a trovare la forza e il coraggio di affrontare le proprie debolezze e le proprie paure. Spesso i legami sbagliati si perpetrano nel tempo perché non riusciamo ad affrontarli e permettiamo a chi è apparentemente più forte di noi di sovrastarci e di gestire la relazione. Questo succede, purtroppo, in tante famiglie in cui ci si trascina senza trovare il coraggio di affrontare veramente i problemi che esistono e che logorano ogni componente. Sveva si è lasciata logorare per tanto tempo dal legame con la sua famiglia, incapace di affrontare veramente ciò che la faceva soffrire e stare male.


Ogni legame ha una sua storia, per quanto guasto sia.


Credo che il messaggio principale sia questo: nel momento in cui ci si rende conto del problema logorante bisogna trovare la forza e il coraggio di affrontarlo perché solo così si potrà essere veramente liberi di vivere la propria vita.





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