Nel nero degli abissi

François Morlupi, Nel nero degli abissi, Salani, 2022, pp. 480.






Il grande parco di Villa Pamphilj, a due passi dal Vaticano, ha due volti molto diversi: di giorno è un giardino che accoglie bambini, anziani e sportivi; di notte si trasforma in rifugio per senzatetto, drogati e prostitute. All’alba di una gelida mattina di gennaio, una di loro viene trovata senza vita, brutalmente uccisa con un’arma da taglio. La vittima aveva poco più di vent’anni, viveva da sola, si vendeva per pagarsi l’università e sperare in un futuro diverso. L’omicidio sconvolge il commissario Ansaldi e i suoi agenti, perché apre uno squarcio inatteso di disperazione nella tranquilla routine del loro quartiere. In più, arriva proprio nel momento peggiore, a due settimane da un delicato vertice politico tra i principali capi di Stato europei, con gli occhi del mondo puntati sulla capitale. Per scongiurare clamori, le autorità cittadine vogliono che l’indagine si concluda rapidamente e in silenzio: per i Cinque di Monteverde è appena iniziata una terribile corsa contro il tempo. Con la miscela di tensione e ironia che caratterizza la sua scrittura, Morlupi torna a raccontare le contraddizioni di Roma e le oscurità psicologiche in cui l’animo umano rischia costantemente di precipitare.


Nel nero degli abissi è il secondo giallo di François Morlupi dopo Come delfini tra pescecani. Ci troviamo di nuovo a condividere un'indagine con i 5 di Monteverde, una squadra affiatata e coesa e, anche se non rappresentano i poliziotti ideali, eroici e invincibili, sono comunque dei bravissimi investigatori. 

Anche Ansaldi, il commissario, non emerge di sicuro per coraggio e intraprendenza pur riuscendo ad avere delle intuizioni geniali e sapendo ascoltare i suoi collaboratori. 

Morlupi rende i suoi personaggi tremendamente reali, facendoceli sentire vicini e facendoci immedesimare in loro: credo che questa sia il vero punto di forza della scrittura di Morlupi che, pur costruendo una storia che sa tenerci col fiato sospeso fino alla fine, sa farci innamorare di questi personaggi sgangherato e imperfetti ma che, in qualche modo, rappresentano un po' ognuno di noi. 


Alerami si sentiva intrappolata a Monteverde, sisentiva rinchiusa in una gabbia dorata. Un quartiere villaggio, il classico paradosso di Roma: città cosmopolita ma al tempo stesso borgo minuscolo, dove le voci giravano troppo in fretta e le impedivano di essere se stessa fini in fondo, senza che la famiglia venisse a sapere i suoi tormenti e le sue particolari abitudini. 


E poi non posso fare a meno di sottolineare il suo sapiente racconto di Roma, una città piena di contraddizioni ma che non si può fare a meno di amare. 

Nel nero degli abissi è una lettura avvincente, appassionante e mai banale. Un libro pieno di riferimenti e citazioni che ci fanno capire il background culturale dell'autore e incuriosiscono ogni lettore appassionato. 

Un grazie a François Morlupi per averci regalato un libro così bello e alla Salani per avermi dato la possibilità di leggerlo e partecipare a un incontro online con l'autore che ha raccontato il suo libro e qualche piccolo retroscena. 



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