Dopo la solitudine

Antonella Frontani, Dopo la solitudine, Garzanti, pp. 204, €18,00.



Questa è la storia di due solitudini che si incontrano.
Di due anime che ritrovano il gusto della vita.
E la bellezza che si nasconde dietro le nostre fragilità.



Lorenzo è convinto che la propria vita sia impeccabile così com'è. Una quotidianità scandita da rituali rassicuranti, il lavoro di insegnante al Conservatorio, due amici intimi e il microcosmo del suo appartamento sono tutto ciò di cui ha bisogno per dirsi felice. Finché qualcosa inceppa questo meccanismo, che ha sempre funzionato alla perfezione. Una strana sensazione lo spinge a interrogarsi sul vuoto che gli prende lo stomaco e non lo lascia respirare. Un vuoto a cui non sa dare un nome, ma che gli impedisce di godersi la routine con la serenità di prima. È per questo che Lorenzo non trova altra soluzione al suo malessere se non quella di allontanarsi per un po’. Di partire per l’India con un gruppo di sconosciuti, una realtà così poco familiare da consentirgli di prendere la giusta distanza per rimettere ordine dentro sé stesso. Ciò che non si aspetta è di restare affascinato da uno dei suoi compagni di viaggio: Zoe, una ragazza dai lunghi capelli fucsia, che in circostanze normali avrebbe giudicato sopra le righe. Giorno dopo giorno, Lorenzo si rende conto che Zoe è capace di intravedere la bellezza dell’esistere, anche quando si cela nelle situazioni impreviste. Sa che da lei può imparare ad apprezzare di nuovo la vita in tutte le sue sfumature, ma per farlo deve prima scoprire l’altro lato di Zoe, quello che la ragazza si ostina a nascondere dietro un fare sfuggente e ambiguo. Solo così potrà lasciarsi andare e abbattere anche le sue ultime resistenze.


Avevo questo libro nella mia libreria da un po' di tempo, ma non mi decidevo a leggerlo. Forse perché il titolo mi spaventava, forse perché pensavo che potesse essere una storia triste, angosciosa, forse perché tutti, in fondo, abbiamo paura della solitudine, delle nostre solitudini, grandi o piccole che siano.
Invece questa storia ha saputo regalarmi, e forse anche un po restituirmi, una sensazione di fiducia e positività verso il domani. Perché Dopo la solitudine è questo: una storia che ci dice che nulla è perduto se lo vogliamo veramente e che possiamo sempre provare a recuperare i nostri errori e, soprattutto, ci fa capire quanto il mondo possa essere diverso se lo guardassimo senza tutti i pregiudizi che attanagliano la nostra mente.
Lorenzo è un uomo di successo, un importante direttore d'orchestra e uno stimato Maestro di musica, titolo a cui tiene in modo particolare, ma vive in una gabbia creata da tutti i suoi pregiudizi, verso il mondo e verso gli altri: in fondo, come dice una canzone, "non sempre un uomo di successo è un uomo di valore, e Lorenzo ha successo ma ha perso di vista quali siano i valori veramente importanti della vita. 


[...] è abituato a rifugiarsi dietro quel muro che ha alzato nei confronti del mondo e che a volte diventa una gabbia. Ha imparato a ridurre al minimo ogni tipo di contatto perché nulla possa più scalfirlo. Ha trasformato il suo universo in un piccolo anfratto accessibile a poche persone fidate e questo, ne è convinto, gli garantirà l'incolumità da ogni dolore.

L'angoscia che sale impedendogli di immaginare la musica [...] è solo paura. [...] La paura della solitudine che, dopo avergli indicato la via di fuga dal dolore, gli ha mostrato tutta l'aridità della sua vita, priva di gioie.



Cosa gli farà liberare la mente da tutto ciò che lo tiene prigioniero in un mondo dove i sentimenti e le emozioni non trovano spazio? Sarà l'amore, quell'amore che imparerà a riscoprire e di cui capirà che non può più fare a meno. 
Questa è una storia di rinascita, di ritorno alla vita dopo un lungo periodo di letargo dei sentimenti. Troppo spesso i sentimenti ci fanno paura, ci spaventano e preferiamo tenerli nascosti o, addirittura provare a spegnerli sul nascere. È vero a volte i sentimenti ci possono far star male, l'amore ci può far soffrire, ma per questo dobbiamo privarci di una sensazione di benessere che solo un sentimento tale può farci provare? Dovremmo tutti imparare ad ascoltare un po' di più noi stessi e le sensazioni che proviamo, potremmo imparare molto e soprattutto non dobbiamo mai farci intrappolare dai pregiudizi e provare a capire che la diversità può essere solo una ricchezza e non una barriera. 


Quanto è cieco lo sguardo dell'uomo che non supera mai il confine del suo perimetro.

[...] la vita non ha limiti, di nessun genere. I confini esistono per essere abbattuti e non può essere più facile spezzare l'atomo che spezzare un pregiudizio che può devastare una vita.


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