Purgatorio. Canto XVI

 Purgatorio. Canto XVI




Il fumo della III Cornice. Incontro con gli Iracondi. Incontro con Marco Lombardo. Discorso sul libero arbitrio e la confusione dei poteri. I tre vecchi simbolo di virtù.

Il Canto ha argomento prevalentemente politico, prendendo le mosse da un dubbio di Dante che si ricollega alle parole con cui Guido del Duca nel XIV aveva criticato la decadenza morale della sua Romagna e quella politica di Toscana, mentre qui le accuse del protagonista Marco Lombardo saranno rivolte contro la Lombardia, ovvero la Pianura Padana da cui proveniva. Quella di Marco è una voce che Dante ascolta nel buio della Cornice, in cui procede come un cieco appoggiato a Virgilio: è chiaro il contrappasso della pena (l'ira acceca la mente e porta ad atti inconsulti), così come la necessità di seguire strettamente la ragione, simboleggiata in questo caso dal poeta latino.

 

«Quei sono spirti, maestro, ch’i’ odo?»,

diss’io. Ed elli a me: «Tu vero apprendi,

e d’iracundia van solvendo il nodo».                             24

[…]

«Lombardo fui, e fu’ chiamato Marco;

del mondo seppi, e quel valore amai

al quale ha or ciascun disteso l’arco.                            48

[...]

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