L'angelo custode

Leo Giorda, L'angelo custode, Ponte alle Grazie, 2022, pp. 272, € 16,00.



Woodstock irrompe sulla scena del giallo italiano!

Un macabro ritrovamento, nel cuore del quartiere San Lorenzo, a Roma, sconvolge la tranquilla routine estiva della polizia: bisogna agire in fretta, un delitto del genere non può restare impunito a lungo, chi lo ha compiuto dev’essere fermato, subito. Il vicequestore Giacomo Chiesa ha un indiziato perfetto, ma le cose si complicano quando quest’ultimo per scagionarsi si rivolge al più improbabile degli investigatori privati… Qui entra in scena Woodstock. Maestro elementare, hippie fuori tempo massimo, scapestrato impenitente, Woodstock ha un dono. Quando fa uso di droghe diventa capace delle più acrobatiche deduzioni: uno «Sherlock Holmes tossico», come lo definisce un cliente. E mette le proprie abilità al servizio dei disgraziati, dei derelitti a cui nessuno mai presterebbe aiuto. E così il rigido e incorruttibile Chiesa e il generoso avanzo di centro sociale si troveranno a percorrere le stesse strade, in una vorticosa indagine ricca di colpi di scena. Personaggi memorabili, un intreccio avvincente, un ritmo sempre incalzante, sullo sfondo di una Roma vitale e umanissima, fanno dell’Angelo custode un esordio dirompente. 

È arrivato Leo Giorda, un giovane giallista di razza. E con lui Woodstock, un detective originalissimo e capace, nel giro di poche pagine, di diventare un fedele amico del lettore.



Questo libro mi ha lasciato delle sensazioni un po' contrastanti.

È un libro interessante che riesce a coinvolgere il lettore e a portarlo dentro la storia. Interessante e coinvolgente anche la descrizione di Roma, con dovizia di particolari  e di punti-chiave per chiunque abbia vissuto la propria giovinezza a Roma (San Lorenzo, il Qube, Portonaccio, Testaccio). Anche la storia e il suo sviluppo sa interessare il lettore suscitandone la voglia e il desiderio di continuare a leggere. Ma alcune cose mi hanno lasciato un po’ perplessa anche se alcune domande che mi ero fatta sono state risolte durante una presentazione online organizzata dalla casa editrice e in cui l’autore si è raccontato e ha raccontato il suo libro con disponibilità e generosità, in modo spontaneo, genuino e senza filtri.

Prima fra tutte la questione delle droghe. Il protagonista, Woodstock, entra in possesso dei suoi "poteri" solo dopo l'assunzione di droghe psichedeliche. Sicuramente questo è un tema un po' spinoso a maggior ragione quando viene inserito in un libro in cui lo svolgimento della storia prevede la scoperta del cattivo della situazione. 

Il libro nasce come il primo di una serie ma, secondo me, sono stati rivelati troppi particolari sulla vita privata dei protagonisti. Sicuramente ci saranno altri risvolti da rivelare, ma centellinare le informazioni incuriosisce il lettore verso altre nuove letture.

Un’altra cosa su cui mi sono soffermata è il troppo dilungarsi in alcuni punti, quasi inseguendo una voglia di spiegare e chiarire tanti punti che, invece, a mio parere, sarebbero potuti rimanere sospesi ed essere sviluppati in un secondo episodio. 

Alcuni di questi aspetti che io, ipercritica, ho notato, possono essere dovuti al fatto che si tratta della prima opera del giovane autore, Leo Giorda, che saprà sicuramente affinare la sua tecnica durante le prossime indagini di Woodstock. 

Sono solo opinioni di un’appassionata lettrice molto critica, ma il libro merita sicuramente e sono certa che Leo Giorda saprà farci affezionare sempre di più ai suoi personaggi a volte un po' improbabili, altre un po' surreali ma che, in qualche modo, rappresentano degli aspetti che appartengono a ognuno di noi. 


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