Il secondo piano

Ritanna Armeni, Il secondo piano, Ponte alle Grazie, 2023, pp. 288, € 16,90.



In un convento francescano di periferia, tra i profumi del giardino e un nuovo quartiere in costruzione, suor Ignazia e le sue sorelle si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un’infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l’audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo. Roma, nell’ultimo anno di guerra, non è «città aperta». I tedeschi, a un passo dalla sconfitta, la stringono in una morsa sempre più spietata, gli alleati stentano ad arrivare, i romani combattono pagando con il sangue ogni atto di ribellione. In una città distrutta dalla fame, dalle bombe, dal terrore, gli ebrei vengono perseguitati, deportati, uccisi, come il più pericoloso e truce dei nemici. E la Chiesa? Mentre in Vaticano si tratta in segreto la resa nazista e il pontefice sceglie, più o meno apertamente, la via della cautela, i luoghi sacri si aprono ad accogliere – sfidando le regole e perfino alcuni comandamenti – chi ne ha bisogno. È così che Ritanna Armeni, con l’entusiasmo rigoroso e profondo di sempre, attraversa un passaggio cruciale della nostra Storia e dà corpo a una vicenda esemplare, che parla di coraggio e sorellanza, di forza e creatività, di gioia, paura, resistenza.

 

Ci sono momenti in cui la disperazione è più forte del dolore, la necessità di agire impedisce le lacrime, l'attenzione si concentra sulla ricerca di una soluzione.


Una storia che viene dal passato ma che, purtroppo, fa parte di noi e della nostra Storia.

Durante il periodo dell’occupazione nazista furono molti i conventi e i monasteri che accolsero sfollati, dissidenti ed ebrei. Lo fecero quasi tutti senza remore, senza pensarci troppo, spesso contravvenendo a delle regole ma rispettandone una molto importante e che tutti avremmo il dovere di rispettare sempre: aiutare chi ha bisogno, chi si trova in difficoltà. Credo che questo sia qualcosa che riguardi l’essere umano in quanto tale, al di là della religione o di altro, ma per pura e semplice umanità: viviamo tutti sotto lo stesso cielo e dovremmo essere sempre disposti a porgere una mano a chiunque si trovi in difficoltà. Così come ci racconta questo libro. Erano anno di difficoltà per tutti. Recuperare beni di prima necessità per riuscire a mettere un pasto caldo in tavola non era cosa facile per nessuno, eppure le suore di cui ci parla Ritanna Armeni non hanno avuto dubbi quando si sono trovati prima 7 e poi altri 5 ebrei davanti alla porta del loro convento. Li hanno ospitati, li hanno nascosti, hanno dato loro da mangiare, li hanno aiutati e hanno fatto di tutto per proteggerli.

Questo genere di storie sono poche conosciute pur essendo numerose. Numerose furono le famiglie che aiutarono gli ebrei in seguito al rastrellamento del Ghetto, gente normale, umile, che lottava essa stessa ogni giorno per la sopravvivenza. Furono in molti a rendersi conto delle ingiustizie che si stavano svolgendo nel nostro Paese e, nel loro piccolo, con i propri mezzi, fecero ciò che erano in grado di fare.

La Storia di quegli anni credo racconti molto del nostro Paese, di noi Italiani, di quanto siamo capaci di fare, di come il nostro Paese abbia saputo rialzarsi nonostante gli anni bui, duri e difficili che aveva attraversato. Tutto grazie alla forza e alla volontà di gente semplice che ha fatto solamente ciò che riteneva giusto.

Questo libro ci restituisce una bella immagine in mezzo a tanta violenza, a tanti soprusi, ricordandoci, ancora una volta, che non sono le differenze a dividerci ma i pregiudizi, le chiusure.

Una scrittura lineare, diretta per una storia che non ha bisogno di guizzi linguistici o esercizi di stile per arrivare dritta al cuore.


Ha un buon odore, la libertà, anche quando si mescola con l'insicurezza, lo stordimento, il timore per il futuro.


Grazie a Ponte alle Grazie per avermi dato la possibilità di leggere questa storia in anteprima.


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