Purgatorio. Canto XIX


 Purgatorio. Canto XIX.





V Cornice. Avari e Prodighi. Incontro con papa Adriano V.


In questo canto assistiamo al secondo dei sogni purgatoriali di Dante. I tre sogni si verificano in tre momenti cruciali dell’ascesa: il primo, nel canto IX, durante il volo di trasferimento al purgatorio vero e proprio; il secondo  - questo – sul punto di accedere alle cornici dell’Incontinenza; il terzo, lo vedremo quando ci arriveremo…

Tutti e tre si celebrano in canti allineati sul numero nove: IX, XVIII, XXVII. Siamo nel XIX, ma il sogno è stato annunciato nell’ultimo verso del canto precedente.

Questo canto è legato ai due canti continui a filo doppio.

Dante sogna una donna balbuziente, piena di difetti fisici. Lui la guarda e guardandola la vivifica. Poi la donna inizia a canta e dice che è una sirena il cui canto ha il potere di attirare a sé tutti gli uomini e anche Ulisse. Nel frattempo nel sogno è arrivato Virgilio. Dante si sveglia nel sogno e si sognando di svegliarsi si sveglia veramente.

Continuano cosi la loro scalata sentendo una voce che indica loro la via da seguire e raccomando di proseguire sempre verso destra. Come si ricorderà, nell’Inferno si procedeva sempre verso sinistra, qui, invece, agli antipodi, verso destra.

Arrivati al quinto terrazzamento Dante vede una distesa di gente schiacciata per terra a testa in giù.

Ciascuno dei penitenti bocconi sulla quinta cornice non fa che ripetere in latino che l’anima sua ha aderito al terreno. I penitenti sono gli Avari e i Prodighi. Qui Dante incontra il papa Adriano V, che spiega di essere stato papa per poco più di 30 giorni ma di non sentirsi ancora soddisfatto pur essendo consapevole che più in alto non si potesse salire e ora stava pagando la sua lontananza da Dio.

 

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Com’io nel quinto giro fui dischiuso,

vidi gente per esso che piangea,

giacendo a terra tutta volta in giuso.                               72

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