Purgatorio. Canto XXIII
Purgatorio. Canto XXIII.
VI Cornice. Descrizione della pena dei Golosi. Incontro con Forese Donati.
Viene descritta la pena dei Golosi, che si presentano come anime di estrema magrezza e con la pelle squamata.
L’incontro con Forese è centrale al canto e Dante si mostra particolarmente colpito dall’aspetto dell’amico, colpito anche lui da estrema magrezza. I due si scambiano diverse battute ricordando i tempi che avevamo vissuto insieme.
Il Canto si chiude con la presentazione di Virgilio e Stazio e con la descrizione del viaggio di redenzione che Dante sta compiendo accompagnato da Virgilio che lo porterà a incontrare Beatrice.
[…]
Parean l’occhiaie anella sanza gemme:
chi nel viso de li uomini legge ‘omo’
ben avria quivi conosciuta l’emme. 33
Chi crederebbe che l’odor d’un pomo
sì governasse, generando brama,
e quel d’un’acqua, non sappiendo como? 36
Già era in ammirar che sì li affama,
per la cagione ancor non manifesta
di lor magrezza e di lor trista squama, 39
ed ecco del profondo de la testa
volse a me li occhi un’ombra e guardò fiso;
poi gridò forte: «Qual grazia m’è questa?». 42
Mai non l’avrei riconosciuto al viso;
ma ne la voce sua mi fu palese
ciò che l’aspetto in sé avea conquiso. 45
Questa favilla tutta mi raccese
mia conoscenza a la cangiata labbia,
e ravvisai la faccia di Forese. 48
[…]
Tutta esta gente che piangendo canta
per seguitar la gola oltra misura,
in fame e ‘n sete qui si rifà santa. 66
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