Morire ti fa bella

Stefania Crepaldi, Morire ti fa bella, Salani, 2023, pp. 272, € 16.90.



Esiste il lavoro dei sogni, e poi esiste il lavoro che il destino decide per te. Fortunata vorrebbe fare la pasticciera e, quando può, si rifugia nel laboratorio di Mario, un amico che le insegna l’arte dei dolci. Suo padre Emilio, però, è il titolare di un’agenzia di pompe funebri, e per mandarla avanti ha bisogno di lei, del suo talento nella preparazione dei defunti. Sempre a contatto con la morte, di cui si prende cura nel migliore dei modi, Fortunata insegue la vita e non chiede altro che essere libera di scegliere il proprio futuro. Ma cosa succede quando il destino si mette di traverso? Il rampollo di una dinastia di gioiellieri precipita da un palazzo veneziano. Un suicidio, o forse un tragico incidente. Il colonnello della guardia di finanza Dante Braghin ha più di un dubbio e chiede a Fortunata di esaminare il cadavere: il suo occhio sa notare dettagli che potrebbero sfuggire anche al miglior anatomopatologo. Suo malgrado, la ragazza verrà così coinvolta in un’indagine pericolosa, quando l’unica cosa che vorrebbe è creare torte e portare dolcezza nella vita delle persone. 

Sullo sfondo suggestivo della laguna di Chioggia e delle calli affollate di Venezia, Stefania Crepaldi costruisce una storia di straordinaria freschezza, che unisce i toni del giallo a quelli del black humour, dando vita a una serie di personaggi difficili da dimenticare.



Fortunata Pizzegamorti è un personaggio che, secondo me, ci terrà compagnia a lungo con le sue avventure/disavventure e con la ricerca della sua strada e del suo posto nel mondo.

Fortunata è una giovane ragazza come molte, con tanti sogni che prova a inseguire per realizzare, ma non sempre la vita va come ci aspettiamo e il futuro di Fortunata sembra già ben delineato, almeno a sentire suo padre e i suoi progetti.

Il libro è molto ben scritto, lineare e che ti lascia immergere dentro le pagine attraversando, insieme a Fortunata, le strade di Chioggia e le calli affollate di turisti di Venezia. 

La storia ha tutte le carte in regola per una serialità che ci racconti sia i risvolti personali della vita di Fortunata che le indagini in cui si troverà coinvolta.

La storia non ha nulla di macabro anche se Fortunata ha a che fare con dei defunti da preparare per il loro ultimo viaggio, anzi tutto ciò è raccontato e descritto con grande delicatezza.

Un racconto decisamente piacevole e molto adatto per trascorrere queste giornate estive con una lettura un po' spensierata ma che non rinuncia totalmente alla riflessione.


Parlano di questo libro:

- IoDonna



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