La Bibliotecaria di Madrid

Maria Zaragoza, La Bibliotecaria di Madrid, Garzanti, 2024, pp. 480, €18,60.



Madrid, 1939. La città intera è scesa in piazza per la Giornata nazionale del libro. Ma nella Spagna franchista, ciò vuol dire che è il giorno in cui i libri devono bruciare. Bruciare un libro significa dare fuoco alle idee, alle speranze e alla vita di chi l’ha scritto. Tina fatica a trattenere le lacrime mentre assiste al rogo. Non può permettere che quella devastazione avvenga davanti ai suoi occhi. Eppure, lei sa cosa deve fare ed è per questo che, incoraggiata da una zia eccentrica, ha deciso di entrare a far parte di una società segreta: l’Associazione della biblioteca invisibile, il cui scopo è preservare i libri e la cultura, sottraendoli alla distruzione politica. Mentre muove i suoi primi passi come bibliotecaria, scopre il fascino di una Madrid nascosta, all’apice del fermento artistico e culturale, e si lascia immediatamente travolgere dai segreti della città e delle persone che ne sono protagoniste: dai poeti spagnoli più famosi a bibliotecari e archivisti che condividono con lei il suo più grande amore. Salvare i libri è più di una passione o un impegno sociale. Salvare i libri è una vocazione, la chiamata che stava aspettando. Ma in un periodo tanto ostile, la missione non è semplice. Tina sa che deve agire a tutti i costi, anche se per farlo dovrà mettere in pericolo la propria vita.

La bibliotecaria di Madrid porta con sé un’eroina con una passione così forte da essere contagiosa, in una città che cela una storia tutta da scoprire. Ma soprattutto, tra le righe di questo libro, si rivelano le storie di bibliotecari, archivisti e intellettuali dell’epoca, realmente esistiti, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del Novecento. Grazie a loro, oggi possiamo leggere libri che altrimenti sarebbero andati distrutti. E grazie a María Zaragoza, oggi possiamo conoscere la storia di chi li ha salvati.


 È strano che si considerino pericolosi i libri, quando la gente presta loro così poca attenzione. Perché possano incoraggiare il pensiero critico, bisognerebbe innanzitutto che si apprezzassero abbastanza da volerli leggere. 


Questa storia ci catapulta all'interno della Storia, portandoci nel periodo della guerra civile spagnola, una guerra sanguinaria in cui anche chi aveva condiviso tutto fino a poco prima si ritrova su due fronti opposti a combattere una guerra fratricida. 

In questo contesto Maria Zaragoza ci racconta la storia di chi vede la propria città bruciare, distrutta da una guerra incomprensibile, destinata, quasi sicuramente, a far scomparire anche il patrimonio letterario e culturale di una Nazione. 

In particolare, questa è la storia di Tina, bibliotecaria per passione e ribelle per indole, che decide non solo di salvare il patrimonio libraio di un Paese ma, addirittura, di far parte di un'associazione segreta, la Biblioteca Invisibile, che si propone di conservare in un posto segreto tutti i libri più importanti. Tina diventa un vero e proprio soldato dei libri e riesce a creare intorno a sé un vero e proprio esercito di librai per salvare più libri possibili dalla distruzione.

Furono molti i librai e gli intellettuali che durante la guerra, in Spagna ma anche in altri Paesi, lavorarono alacremente per conservare il patrimonio culturale: dei veri e propri eroi della cultura e, con questo libro, Maria Zaragoza, in un certo modo, rende omaggio a tutti loro, e noi con lei.

Questo libro mi ha permesso di approfondire un periodo storico che conoscevo poco e di affermare ancora di più l'importanza della cultura che tutti dovremmo imparare a difendere e a proteggere perché solo la cultura ci può rendere liberi. 


Per approfondire:

- Storia moderna e contemporanea. IV. Il Novecento, a cura di Paolo Viola, Piccola Biblioteca Einaudi, capp. In Spagna; La guerra di Spagna. 






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