Basta un filo di vento

Franco Faggiani, Basta un filo di vento, Fazi Editore, 2024, pp. 264, € 18.50.



Gregorio Bajocchi è un uomo di successo: esperto di finanza, avvocato, possiede la Conventina, un’azienda agricola di oltre mille ettari adagiata sulle colline tra Po e Appennino. La tenuta appartiene alla sua famiglia da sempre ma quando Gregorio l’ha ereditata, dopo la morte prematura di entrambi i genitori, aveva solo diciassette anni. A quel tempo, erano stati i contadini, lì da generazioni, a prendersi cura della proprietà consentendo all’azienda di prosperare e a Gregorio di studiare.

Ormai adulto e in grado di occuparsi della Conventina, Gregorio sposa Cora, che conosce fin da ragazzo, dopo essere stato per un periodo legato a Emma, un’esuberante ragazza tedesca dalla quale ha avuto un figlio. Un fatto importante, però, mette scompiglio nella sua esistenza: una società straniera vuole acquistare l’azienda e trasformarla in un complesso turistico di lusso. La cifra offerta è consistente, ma che ne sarebbe poi delle famiglie che hanno sempre lavorato lì e della tradizione stessa dei Bajocchi? Dopo molte esitazioni, Gregorio decide di vendere, ma un nuovo avvenimento arriva a sconvolgere la sua quotidianità e quella di Cora. Emma, colpita da una forma precoce di demenza, in uno dei rari momenti di lucidità ha espresso il desiderio di tornare alla Conventina, l’unico luogo in cui si sia mai sentita veramente felice e amata da tutti. Ecco allora l’importanza del paesaggio, la natura che consola, l’amicizia che è prima di tutto accoglienza e quel filo di vento che, a volte, basta a cambiare una vita.

Un romanzo che racconta l’attaccamento alla terra da parte di una comunità capace di creare legami solidi e duraturi e che, all’occorrenza, salva e protegge. Una storia emozionante di solidarietà, amore e amicizia, ambientata tra le colline dell’Oltrepò Pavese.


Ci vuole poco perché le cose cambino. Basta un filo di vento che arriva da dietro o una piccola nuvola che si allontana per un momento dal suo gregge errante e va a coprire il sole. 

Il paesaggio, i colori, le forme, i tagli di luce prendono aspetti e toni diversi, propongono nuove prospettive, inducono a rimettere a fuoco i contorni, a spostarsi di lato per vedere meglio. 


Questo libro ci racconta che può bastare veramente poco perché la nostra vita cambi, prendendo direzioni diverse che potrebbero portarci in "luoghi" con cui non avevamo mai pensato di poter entrare in contatto. 

È ciò che succede a Gregorio Bajocchi, il proprietario della Conventina, una grande tenuta avuta in eredità, dove vivono numerose famiglie che mandano avanti l'azienda agricola, occupandosi, da sempre, dei raccolti, delle vigne, degli animali.

A un certo punto Gregorio riceve, da parte di una società straniera, la proposta di acquisto dell'intera tenuta. Gregorio non sa decidere, sa che le vite di molte persone dipendono da lui e dalla decisione che prenderà e lui non vuole deluderli: anche se è il padrone lì sente tutti come parte di una grande famiglia alla quale anche lui appartiene.

Succederanno tante cose che cambieranno la vita di Gregorio, riportandolo indietro nel passato o proiettando avanti nel futuro, e tutti questi avvenimento lo porteranno a prendere la decisione giusta che sembra essere anche l'unica possibile. 


La vita è un continuo susseguirsi di sorprese, anche se a volte non ce ne accorgiamo o non ci sembrano tali. 





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